Vai ai contenuti

Lez. 135 - Mobilità nel Rilassamento - La sofferenza derivante dall'attaccamento dell'energia vitale alle situazioni negative

Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
25 giugno 1965

Traduzione in italiano di Daniele Buratti
Revisione a cura di Maria Stella Biddau e Anna Orsini
Registrazione vocale a cura di Antonio Quaglietta
Edizione Febbraio 2020

  1. Saluti, miei cari amici. Benedizioni a tutti voi. Che la forza della comprensione insita in queste benedizioni vi aiuti ad assimilare la lezione non solo con una comprensione esteriore, ma anche interiormente. Tutti voi avete fatto progressi nel corso dell’anno, ciascuno a modo suo, e molti di voi in modo notevole. Spesso è difficile valutare dall’esterno in cosa consista un progresso reale. Sovente un grande progresso è poco evidente agli occhi degli altri. La maggiore comprensione e percezione acquisite da tutti voi vi hanno consentito di andare incontro alle vostre vite in modo diverso. Anche chi, tra voi, non ha ancora iniziato un vero e proprio lavoro su questo sentiero deve essere cresciuto interiormente, altrimenti non sarebbe qui.

  2. Questa lezione cercherà di combinare una comprensione generale del materiale che abbiamo studiato in passato con l’inizio del futuro orientamento che prenderà il lavoro del Sentiero. Mi auguro che questo tentativo riesca in modo che comprendiate più a fondo il materiale che vi è stato dato e che avete già assimilato attraverso il vostro lavoro personale come un’esperienza vissuta e non come un semplice insegnamento teorico. Allo stesso tempo questa lezione dischiuderà per voi nuove prospettive su alcuni punti specifici e vi servirà da guida.

  3. L’intero universo è permeato da una sostanza vitale vibrante. Tale sostanza è costituita da forze dotate di un’energia immensa che le persone hanno appena iniziato a scoprire in modo vago e in misura limitata. Che si tratti di energia fisica, come l’energia elettrica o quella atomica, oppure di energia mentale, non fa differenza, poiché si tratta sempre della medesima energia o dei suoi diversi aspetti. Questa energia è una massa molto sensibile: è una sostanza che può essere governata e modellata solo dalla coscienza.

  4. Il prodotto di tale azione modellante è la materia nelle sue varie gradazioni di densità, ma anche qualcosa di più sottile della materia in sé: è la vita stessa, così come si dispiega per l’individuo. È esperienza. È condizione, circostanze, fato, o destino se volete. Quali che siano le vostre esperienze e le condizioni in cui vi trovate, esse sono la materia o la forma risultanti dalla maniera in cui la coscienza imprime la sostanza vitale. Questo è un breve riassunto di tutto quello di cui vi ho parlato nel corso degli anni, cui accennerò di nuovo per rendere ancora più comprensibile quanto sto per dirvi.

  5. Questa straordinaria sostanza vitale è in continuo movimento. Approfondiamo un po’ per capire il significato, il particolare metodo e il ritmo di questo movimento cosmico. Se lo capirete a fondo disporrete di un’altra chiave di lettura per la vostra vita.

  6. Questo movimento cosmico, che permea tutto ciò che è, è un misto di dinamismo e di distensione: la chiave del dinamismo combinato con uno stato di rilassamento, apre il mondo. È lo stato dell’essere, o principio unitario dell’essere. La dualità, o conflitto, sopraggiunge solo in seguito a dei concetti erronei. La particolare dualità o distorsione del principio unificante della mobilità nel rilassamento induce il seguente concetto erroneo: da un lato il rilassamento è visto come non-movimento o stagnazione, dall’altro la dinamicità è vista come sforzo teso. Ciò è particolarmente importante da comprendere, perché questi concetti erronei sono il motivo delle difficoltà della condizione umana.

  7. Tutti i concetti erronei in cui vi imbattete nel corso del vostro lavoro personale derivano da questa dualità. Così che può esserci distensione solo nel non-movimento, cioè in una stagnante passività, in opposizione al movimento che è sforzo teso, ansioso, che afferra, che lotta. A quanto sembra dovete optare per una delle due alternative. Ogniqualvolta ci si trova davanti a simili alternative ne segue una lotta, che deriva da un conflitto. Ora diventa necessario trascendere questa dualità e raggiungere il principio unitario dell’essere. Inutile dire che la cosa si applica a ogni livello della personalità. Non enfatizzerò mai abbastanza che le mie lezioni non sono discorsi filosofici e astratti, ma piuttosto dei riferimenti molto pratici per la vostra vita immediata, amici miei. Non trascurate mai questo fatto.

  8. E adesso vediamo in che modo questo è vero qui e adesso. Analizzando concetti erronei e immagini man mano che si manifestano attraverso il vostro lavoro sul Sentiero e osservandoli abbastanza a fondo, scoprite che essi ricadono in questa divisione. Persino adottando un approccio puramente intellettuale dovreste vedere facilmente che la distorsione di mobilità e rilassamento è la dualità primaria che sta alla base di ogni concetto erroneo e che induce in situazioni in cui vedete solo due alternative ugualmente insoddisfacenti. Questo concetto erroneo primario crea una distorsione nel ritmo armonioso del movimento cosmico.

  9. Sperimenterete questa verità in modo ancor più dinamico e personale ascoltando i moti della vostra anima, le vostre espressioni ed emanazioni interiori. Se osservate con calma che cosa emanano le vostre stesse forze psichiche, troverete quella distorsione del movimento in cui voi stagnate perché il non-movimento vi sembra più allettante. Sembra essere quella condizione che non richiede sforzi a cui l’anima anela. Oppure credete di dover optare per il movimento perché non volete ristagnare, e il senso di colpa vi spinge a un movimento forzato e oltremodo teso. Forse non riuscite neanche a individuare in modo netto l’oggetto di tanti sforzi. Osservando lo stato della vostra emanazione psichica, riuscirete a individuare questa particolare dicotomia.

  10. Questo è molto importante, poiché nel momento in cui riuscite a vedere questa confusione e la distorsione delle vostre forze cosmiche personali, se ammettete la cosa, la accettate, la osservate e ne siete consapevoli, un po’ alla volta ma in modo deciso saprete raddrizzare lo squilibrio del movimento. E mentre iniziate a riorientare ciò che avete da poco portato all’attenzione della vostra coscienza – i concetti, i valori, la comprensione della vita e di voi stessi, la vostra relazione con la vita e con voi stessi – il movimento inizia a entrare in sintonia con il grande flusso cosmico. La mobilità nel rilassamento prende sempre più piede.

  11. La stessa cosa si applica al livello fisico dell’esistenza. Osservando l’emanazione dei vostri pensieri, sentimenti e reazioni, e osservando poi questo squilibrio particolare, vedrete come lo stesso squilibrio influenzi anche il vostro corpo fisico. E dato che principio della vita stessa è l’armonia tra mobilità e rilassamento, il fenomeno del morire è inevitabilmente un fraintendimento di quel principio, fatto che dà luogo a una dualità. Se il fraintendimento si propaga a tal punto da incidere su un numero sempre maggiore di aspetti dell’entità, nei livelli esterni si manifesta il fenomeno della morte. Ma laddove si consegue un equilibrio, la vita continua e la morte è impossibile.

  12. A mano a mano che si pone rimedio allo squilibrio psicologico, automaticamente si risolvono anche i livelli esterni fisici. Ciò non significa, tuttavia, che non ci si possa aiutare anche dall’esterno, coltivando e imparando dal di fuori l’arte del dinamismo nel rilassamento. Lavorando dall’interno verso l’esterno e viceversa, si velocizza il processo e l’armonia viene ristabilita più rapidamente. Per voi è molto importante andare fino in fondo in questo lavoro, amici miei.

  13. La forza vitale dinamica è un principio ad alta vibrazione. Il luogo di elezione dove la coscienza umana può attingere a questo rilassamento vibrante e dinamico è la relazione d’amore tra i sessi. Se la ricerca o il desiderio di questa esperienza vengono collegati a una condizione negativa, ne conseguono difficoltà e frustrazioni.

  14. Sovente ci si domanda perché debbano esistere distruttività, malattie, guerre e crudeltà. Le risposte ricevute spesso non sono sufficientemente comprese, ma anche se lo fossero qualcosa continuerebbe a sfuggire. Penso che la maggior parte degli amici sia ora pronta per un livello di comprensione più profondo. Ho spesso detto che i concetti erronei creano conflitti, e questo è perfettamente vero. Ma c’è un altro elemento senza il quale nessun concetto erroneo, indipendentemente da quanto sia fuorviante, potrebbe avere forza. Si tratta di questo: la mera negatività, come quella propria di un atteggiamento distruttivo, ha un effetto assai meno deleterio della distruttività collegata e combinata con il principio vitale positivo. Questo è ciò che rende le manifestazioni negative sul piano terrestre particolarmente serie o gravi. In altre parole, quando una forza positiva si fonde con la negatività o un atteggiamento distruttivo, questa combinazione crea il male. La vera distruttività, quindi, non è solamente una distorsione della verità e delle energie universali positive, ma una distorsione permeata dal potente principio vitale e dal suo potere costruttivo. Se il principio vitale positivo non fosse chiamato in causa e non fosse usato inavvertitamente, il male, o distruttività, avrebbe vita breve.

  15. Amici miei, il modo migliore di mettere in pratica quel che vi dico e ottenere dalla lezione più di un vago principio astratto, è osservarvi da questa prospettiva: chi si trova su questo cammino ha scoperto ferite e dolori patiti da bambini. Alcuni di voi hanno iniziato a comprendere, benché solo in parte, che nel momento in cui avveniva il trauma si era attivato un certo processo. Il principio erotico, o principio del piacere, veniva messo al servizio delle ferite subite, della sofferenza, del dolore. Le emozioni derivanti dalle ferite originali si combinano anche con il principio del piacere, in base a carattere e temperamento individuali. Tale unione dà luogo a tutte le difficoltà personali e a tutte le circostanze indesiderate.

  16. Le svariate anime che abitano questa terra creano, tutte insieme, il conflitto generale che affligge l’umanità. Dopo aver compreso questo processo, quando realizzate quante persone sperimentano il principio del piacere unicamente nelle loro fantasie crudeli, al di là delle loro azioni esteriori, capirete che proprio lì si trova il vero nucleo della guerra, l’origine della crudeltà nel suo complesso. La cosa non vi dovrebbe procurare sensi di colpa, bensì vi dovrebbe illuminare e render liberi di consentire ai vostri processi interiori di trasformarsi. Perché a questo vi ha portato una ferita fraintesa e strumentalizzata. La crudeltà dissociata dal principio del piacere non ha mai un vero potere. La mancanza di consapevolezza di questa combinazione di crudeltà e piacere senza dubbio non ne allevia l’effetto sul clima generale delle emanazioni dell’umanità.

  17. Se avete sperimentato la crudeltà come atto concreto o prodotto della vostra immaginazione, vuol dire che il principio del piacere si è unito alla crudeltà e che, in qualche modo, opera di concerto con essa. Spesso senso di colpa e vergogna sono così forti che l’intera vita di fantasia viene negata, ma talvolta se ne ha coscienza. Bisogna consolidare la consapevolezza di questo aspetto e comprenderlo a una prospettiva complessiva, perché se verrà realmente capito ogni senso di colpa e di vergogna sarà dissipato. Con l’aumentare della comprensione, il principio del piacere inizierà a rispondere agli eventi positivi.

  18. La combinazione tra principio del piacere e crudeltà può essere sia attiva che passiva. Vale a dire, provare piacere nell’infliggere oppure nel sopportare forme di crudeltà – o entrambe le cose. Associare il principio del piacere a una condizione in cui esso ha la massima efficacia in combinazione con la crudeltà, sbarra la strada all’amore, lo limita e rende impossibile farne un’esperienza reale. Dell’amore resta solo un’aspirazione vaga che non si riesce a mantenere viva o a far durare. In tali circostanze l’amore non rappresenta quell’esperienza attraente e piacevole che potrebbe essere per un’altra parte della personalità. Desiderare il piacere dell’amore assieme all’ignoranza che il rifiuto di farne un’esperienza concreta derivi dalla paura di riconoscere che il principio del piacere si è unito con la negatività, è spesso motivo di profondo sconforto. Sconforto che può essere compreso e rimosso subito solo se si capisce fino in fondo questo particolare aspetto.

  19. In casi meno estremi, se il bambino non subisce una crudeltà così netta, ma un rifiuto vago o una forma di non accettazione, il principio del piacere verrà associato a una situazione analoga, cosicché, nonostante il desiderio cosciente di essere accettato, la corrente del piacere potrà essere attivata solo se associata al rifiuto. Ciò avviene con molteplici gradazioni e varianti. Ad esempio in alcune situazioni il bambino sperimenta un’accettazione e un rifiuto parziali. In quel caso il principio del piacere si associa a un’ambivalenza dalle stesse caratteristiche, e la cosa crea a sua volta un conflitto nelle relazioni.

  20. Nel primo caso estremo di connessione tra la crudeltà e il principio del piacere o principio vitale – che è la stessa cosa – una relazione diventa talmente pericolosa che spesso si preferisce evitarla. Oppure la si trova così spaventosa da restarne disorientati e non ci si sente capaci di proseguirla. O magari si è fortemente inibiti, perché la vergogna di desiderare di infliggere o subire delle crudeltà potrebbe bloccare ogni spontaneità e allontanarvi dai vostri sentimenti e rendervi insensibili.
  21. Miei cari amici, questo è un principio molto importante da capire ed è applicabile sia all’umanità nel suo insieme, sia all’individuo. In generale questo aspetto non è stato compreso a sufficienza perché la psicologia e la scienza spirituale non si sono integrate in modo adeguato. La psicologia ha compiuto qualche vago tentativo di afferrare questo concetto, e in qualche misura l’ha compreso, ma non è riuscita a coglierne il significato più ampio in termini di civilizzazione, destino, o evoluzione. Ma il mondo è oggi pronto a comprendere questo aspetto della vita.

  22. Evoluzione, amici miei, vuol dire che ogni individuo, attraverso il processo personale di confronto con il proprio sé e di autorealizzazione, gradualmente cambia l’orientamento interiore del principio del piacere. Sempre più individui risponderanno spontaneamente a eventi, situazioni e condizioni positive.

  23. Voi tutti sapete che non ci si può imporre direttamente un cambiamento interiore. L’espressione diretta della volontà esteriore può e deve tendere a mantenere e sostenere un percorso come questo, che accresce la capacità di comprendere e permette di coltivare la volontà e il coraggio di guardare al sé per trovare e superare le resistenze. E mentre lo fate, mentre usate la volontà e le facoltà del vostro io in questo modo costruttivo, il vero cambiamento arriva – e qualcuno lo sta già sperimentando – quasi come se non derivasse dai vostri sforzi, ma come un effetto collaterale, una conseguenza sconnessa dal resto. Ed è proprio così! È in questo modo che il progresso e la crescita devono avvenire.

  24. A poco a poco, attraverso questo processo di crescita, un individuo dopo l’altro riorienta i moti animici, le forze dell’anima. A quel punto l’espressione del movimento cosmico interiore della psiche si associa solo a condizioni e circostanze positive. I sentimenti positivi o piacevoli non deriveranno più da circostanze negative. Adesso siete abituati a questa situazione, quindi reprimete e annullate la combinazione di sentimenti piacevoli ed eventi negativi.

  25. Anziché reprimerla e negarla distogliendo lo sguardo da essa, affrontatela. Confrontandovi con essa e comprendendola senza sensi di colpa o vergogna, lungo il processo di crescita imparerete che ogni imperfezione deve essere accettata e capita, prima di poter essere cambiata. Dunque, nella misura in cui saprete affrontare e capire il vostro conflitto, il principio del piacere scorrerà in altri canali. E quando ciò accadrà, ci sarà una dinamicità senza tensioni né ansie, e un rilassamento senza ristagno.

  26. Amici miei, cercate tutti di identificare il vostro specifico e intimo “connubio” tra la corrente del piacere e una condizione negativa. Appurato il connubio in termini concreti in seno alle vostre forze spirituali, conoscerete e capirete perfettamente certe manifestazioni esteriori dei vostri problemi. Solo con il coraggio di confrontarvi con quel connubio riceverete il sollievo di una comprensione profonda. Man mano che riuscirete a formulare in modo chiaro e conciso il connubio tra forze positive e negative, vedrete chiaramente l’immagine esatta della vostra insoddisfazione. Vedrete perché vi nascondete da voi stessi e dalla vita; perché vi siete ritirati dal vostro stesso sentire; perché reprimete e vi difendete dalle energie più spontanee e creative che avete in voi. Vedrete perché dissimulate i sentimenti, a volte con gran dolore, per poi cercare di razionalizzarli e giustificarli. Anche le verità psicologiche oggi di moda concorrono a camuffare questo semplice processo, amici miei.

  27. Cercate di trovare i due fattori di cui vi ho parlato.

  28. In primo luogo scoprite la sottile ma comunque netta distorsione del principio unitivo tra mobilità e rilassamento. Dove sono in voi dinamicità e tensione? Dove, invece, rilassamento e ristagno, o immobilità? Osservateli nelle vostre costruzioni mentali, nelle emozioni e nel corpo.

  29. In secondo luogo, scoprite in che modo il principio della vita e del piacere è associato a una condizione negativa. In che misura ciò si manifesta – forse nelle vostre fantasie – e in che modo vi trattiene dall’espressione di voi stessi, dall’unione, dal fare esperienza, da un sereno stato di autorealizzazione con uno spirito affine?

  30. Ora, ci sono domande in merito a questo argomento?

  31. DOMANDA: Vorrei capire in modo un po’ più concreto questo connubio tra le forze dell’amore e le circostanze, per esempio, della crudeltà. Poniamo il caso di bambini che si sentono rifiutati dalla madre: questo connubio sta a indicare che è impossibile sperimentare piacere senza provare una sorta di vendetta, un qualche desiderio sadico nei confronti della madre? È qualcosa che forse succede solo nella fantasia, e mai nella realtà, e quindi la persona di solito è ignara del fatto che il proprio partner rappresenti la madre?

  32. RISPOSTA: Sì, può essere esattamente così. Oppure può anche essere che si provi piacere solo in relazione al venire nuovamente respinti, anche in parte, o al timore di esserlo.

  33. DOMANDA: Ma i bambini non hanno provato piacere quando sono stati respinti.

  34. RISPOSTA: Certo che no. Ma il bambino usa il principio del piacere per rendere più sopportabile l’evento negativo, il dolore. Ciò accade in maniera inconscia, non intenzionale e quasi automatica. Senza volerlo, per così dire, il principio del piacere si combina con la condizione negativa. L’unico modo in cui lo si può capire è indagare la propria vita di fantasia. È così che nasce il connubio. I riflessi automatici vengono in tal modo orientati verso una situazione che combina l’intrinseca corrente di piacere con l’evento doloroso.

  35. DOMANDA: E il bambino desidera riprodurre quel rifiuto?

  36. RISPOSTA: Non consapevolmente, certo. Nessuno vuol essere respinto per davvero. Il guaio è che le persone, a livello conscio, vogliono essere accettate e amate, ma a livello inconscio non riescono a rispondere a una situazione totalmente accettante e favorevole. In quei casi il principio del piacere è già stato convogliato nel canale negativo e può essere reindirizzato solo con la consapevolezza e la comprensione. La natura stessa del conflitto è che, a livello cosciente, il principio del piacere opera nel modo meno desiderato dalle persone. Non si può dire che, a livello inconscio, qualcuno desideri il rifiuto, ma è un riflesso che si era già consolidato quando quel meccanismo rendeva la vita più sopportabile al bambino. Riesci a capirlo?
  37. DOMANDA: Non ho ben capito come si possa provare piacere nel venire rifiutati, tranne che pensando alla vendetta. Questo lo posso capire.

  38. RISPOSTA: Forse puoi anche immaginare – come si vede di continuo – che quando le persone si sentono troppo sicure di essere accettate e amate, esse perdono la scintilla dell’interesse. Anche questa reazione viene razionalizzata sostenendo che è una legge inevitabile dovuta all’abitudine o ad altre circostanze. Ma non dovrebbe essere così: se lo è, è per via dei fattori che vi ho spiegato in questa lezione. La scintilla, l’interesse e il flusso dinamico hanno luogo solo in presenza di situazioni incerte o infelici, come si constata di frequente. A volte la condizione negativa si manifesta solo nelle fantasie. Viste da vicino, tali fantasie sono in qualche modo collegate a sofferenza, umiliazione od ostilità. La cosa poi prende il nome di masochismo o di sadismo. Capisci adesso?

  39. RISPOSTA: Sì, penso di si.

  40. DOMANDA: Dal momento che tutti i bambini sperimentano il rifiuto e che tutti i bambini sono insaziabili nelle loro richieste, quando ci sarà una fine a questa situazione? Si ricomincia sempre daccapo a ogni incarnazione, in ogni situazione.

  41. RISPOSTA: Vedi bene che tra gli esseri umani ci sono delle differenze: alcuni si comportano in modo molto più sano di altri e il loro principio del piacere si attiva in maniera più vigorosa in una situazione positiva. Lì c’è evoluzione. Quando nella psiche sussiste una situazione totalmente positiva non è più necessario reincarnarsi. L’evoluzione procederà poi su altri livelli. Chi più, chi meno, ogni essere umano ha delle negatività e tali negatività vengono in qualche modo attivate, rafforzate e nutrite dalla forza vitale. Ma ci sono diverse gradazioni, che sono chiari indicatori del processo di evoluzione dell’individuo.

  42. Da un lato ci sono degli esseri umani che non riescono ad avere nemmeno una relazione diretta con un’altra persona, che vivono soltanto di fantasie associate in tutto e per tutto a esperienze negative. Dall’altro ci sono coloro che, nel proprio processo di maturazione, hanno fatto confluire fantasia e realtà nel senso più positivo e favorevole. Far confluire fantasia e realtà non significa reprimere la vita di fantasia ma ne è il vero superamento, poiché la realtà è ben più attraente e piacevole della fantasia, così come lo sono le circostanze positive. Tra i due estremi esistono diverse gradazioni attraverso cui osservare il processo evolutivo.

  43. DOMANDA: Se si rimuove dalla negatività il principio del piacere, ci saranno meno dinamicità e tensione, meno rilassamento e stagnazione?

  44. RISPOSTA: Certamente. L’uno interagisce con l’altro. Osserva l’interazione tra questi due aspetti: se si crea una combinazione, un connubio, tra il principio della vita o del piacere e una situazione negativa, lì ci saranno tensione e ansietà. In quel caso l’immobilità costituirà un piacevole sollievo dallo sforzo e dalla fatica di combattere contro il sé. Quando c’è un cortocircuito che impedisce un’autentica esperienza del principio del piacere, di per sé c’è già stagnazione. È un non movimento, mentre il cosmo intero è in perpetuo e stupendo movimento. Quando instaurerete lo stesso movimento del cosmo nella vostra psiche, sarete in armonia con le forze cosmiche.

  45. DOMANDA: Finalmente ho capito in modo molto chiaro quel che mi è successo per aver associato la negatività al principio del piacere: ho dovuto imbastire un rifiuto. E adesso che lo vedo chiaramente, che so esattamente come funziona, cosa posso fare?

  46. RISPOSTA: È della massima importanza che tu riconosca quella specifica condizione negativa a cui reagisce il principio del piacere in te. Questa consapevolezza non deve essere solo intellettuale, ma deve essere sentita davvero e se ne deve fare esperienza. Devi rimuovere ogni ostacolo affinché tale consapevolezza possa affluire alla tua coscienza. Sappi che ciò non comporta un giudizio devastante, che non è la tua fine. Non ti marchia come perduto, come ritieni inconsciamente; anzi, è l’esatto contrario. Questo è un nuovo inizio e una via d’uscita da un giudizio devastante che avevi assunto erroneamente e che pensavi si applicasse a te. Quando permetterai che la formulazione chiara e concisa di questo particolare punto di fusione [tra il piacere e la negatività] si trasformi in un’esperienza emotiva; quando sperimenterai con coraggio il modo in cui i riflessi automatici del principio del piacere sono orientati al negativo, sapendo che non deve né dovrà essere sempre così perché aneli a una crescita calma e tranquilla, allora non potrai che progredire.

  47. A questo proposito vorrei aggiungere un altro punto, non solo per te, ma in generale. È anche utile, amici miei, distinguere tra i due modi prevalenti e per lo più inconsci di reagire a questo conflitto. Il primo è un rigido diniego che annulla ogni consapevolezza, anche nella fantasia; esso deriva da paure, sensi di colpa e vergogna, e dal credere di essere orribili per tutto ciò. Il secondo è quello di chi, pur essendo perfettamente consapevole delle proprie fantasie, non riesce a sperimentare il principio del piacere in nessun altro modo, sia che abbia relazioni con gli altri o meno. Ciò accade quando c’è dissociazione tra sesso e amore, eros e amore, o eros e sesso. In quei casi vi è una resistenza semiconscia a rinunciare a una vita di fantasia per timore di perdere del tutto il piacere. Non si riesce a concepire che il sano e puro principio del piacere si possa manifestare in modo molto più bello e soddisfacente quando il positivo si fonde con il positivo. Lo si immagina come qualcosa di monotono e noioso. Si giunge a tale conclusione perché in quei casi la relazione effettiva, nella vita reale, non è mai soddisfacente come la fantasia. E così ci si convince che rinunciare alla fantasia comporti la rinuncia al piacere. E nessuno desidera separarsi dal proprio piacere.

  48. È importante che capiate quale di queste è la vostra resistenza. È la negazione del collegamento tra il riflesso automatico del piacere e una situazione negativa? O è il tenersi attaccati a tutto l’insieme per paura di dover rinunciare a ogni piacere? Entrambe le resistenze derivano da concetti erronei. Queste particolari resistenze, per esempio, creano dei movimenti confusi: o una dinamicità tesa che cerca di allontanarsi dalla situazione corrente – e dunque sforzo, tensione, timori – o il non voler cambiare per paura di perdere qualcosa nel processo – e di qui la stagnazione.

  49. Come ho detto all’inizio della lezione, ogni dicotomia, ogni dualità, può essere ridotta al semplice comun denominatore di questo movimento diviso di base. Il capirlo vi sarà di grande aiuto.

  50. Non c’è dubbio, miei cari: chiunque di voi lo desideri veramente, troverà sempre più la bellezza, la pace, una vita dinamica e la sicurezza interiore proprie di quell’autorealizzazione che avete iniziato a coltivare. Allora sperimenterete momenti di vita nell’eterno presente del vostro sé, invece di allontanarvi da esso. Ogni ”adesso” vi darà delle risposte. Se nella meditazione, nel vostro approccio al sé, vi ricorderete di questo semplice fatto, le vostre meditazioni diventeranno via via più fruttuose. Vedrete che il futuro vi porterà qualcosa di ancor più liberatorio di quello che avete già iniziato a sperimentare.

  51. Siate benedetti, siate in pace, siate in Dio.

Il copyright del materiale della Guida del Pathwork® è di esclusiva proprietà della Fondazione Pathwork®
Torna ai contenuti