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Lez. 70 - Domande e risposte

Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
30 settembre 1960

Traduzione in italiano di Simona Fossa
Revisione non ancora effettuata
Edizione Giugno 2016

  1. Saluti, che Dio vi benedica tutti, miei carissimi amici. Quest’ora è benedetta. Sarò lieto di rispondere alle vostre domande al meglio delle mie possibilità.

  2. DOMANDA: Rispondendo alla mia domanda dopo l’ultima lezione, riguardo al giusto modo di aprirsi all’amore che tutti desideriamo, hai fatto una descrizione del processo di realizzazione, osservazione e alla fine abbandono del modo sbagliato di amare, che può aprirci la strada al modo corretto (Vedi Lez. n° 69 Il legittimo desiderio di essere amati – ndt). Hai concluso con le parole: “A quel punto siete sulla strada verso l’alto.” Vorrei chiederti di descrivere questa strada verso l’alto, la strada giusta, l’approccio sano che dovrebbe far seguito all’impegno nel lasciare andare il modo sbagliato e compulsivo.

  3. RISPOSTA: Come appunto dissi, il primo passo è quello di riconoscere sempre quelle emozioni che vanno a sostituire il desiderio di essere amati Queste non scompaiono nel momento in cui le scoprite. È dunque parte integrante della via verso l’alto quello di osservarle per come vivono in voi, e cercare di capire il loro significato. Abbiamo anche parlato di quella corrente interiore, sottile e molto ambigua con cui cercate di forzare gli altri ad amarvi – soprattutto cercando di fare impressione su di loro, o mettendovi alla prova in un modo o nell’altro. Una volta divenuti pienamente consapevoli di questa corrente, sarete in grado di tradurre le emozioni in linguaggio chiaro.

  4. Vedrete allora come il loro significato sia di vasta portata. Per esempio, riconoscerete che proprio a causa dell’esistenza di questa corrente compulsiva non potete che essere soggettivi. Voi rispondete favorevolmente a chi è d’accordo con voi, a chi vi apprezza, vi ammira e vi ama. In coloro che vi accontentano, vedete soprattutto il buono, messo eccessivamente in evidenza rispetto ai difetti. Voi potete essere certamente consapevoli dei difetti ma, a livello emotivo voi li minimizzate. D’altro canto, quando qualcuno vi contrasta, vi ferisce o vi delude – o così voi credete – voi sviluppate risentimenti e disprezzo verso questa persona. Quello che vedete può anche essere corretto, eppure le cose vi appaiono in modo sproporzionato, ogni volta che enfatizzate il buono o il cattivo secondo l’atteggiamento di quella persona nei vostri confronti. E questa è una distorsione. All’inizio non vi rendete conto che state distorcendo la verità, e ancora meno del perché lo fate. Divenendo consapevoli di queste emozioni e del loro significato più profondo, ne riducete l’impatto. In questo modo voi continuate a muovervi verso l’alto, verso la soluzione del problema. Vi renderete sempre più conto di quanto siano soggettive le vostre emozioni, indipendentemente da quanto possiate essere orgogliosi della vostra obiettività in altre aree della vita.

  5. Dovrà arrivare il momento in cui non solo riconoscerete queste reazioni, ma in cui vedrete anche come queste vi impediscono di ricevere quello a cui aspirate. Riconoscendo la vostra soggettività nascosta, voi automaticamente vi avvicinate all’obiettività – e quindi alla verità e alla realtà. Forse non riuscite ancora a sentire in altro modo, ma le reazioni sbagliate che restano avranno su di voi e sugli altri un effetto diverso, perché a questo punto siete divenuti osservatori di voi stessi. Con una pratica costante, avrete la piena comprensione che quando siete soggettivi, non conoscete il significato dell’amore. Non rispettate l’altra persona per il rispetto in sé. Oh, voi conoscete tutte le risposte e le teorie corrette; conoscete tutti gli insegnamenti di verità. Forse siete anche convinti di seguire queste verità universali – e questo potrebbe benissimo essere vero. Eppure è necessario iniziare a cercare in aree interiori profondamente nascoste, aree che ancora non avete scoperto.

  6. Esaminiamo in profondità il significato del processo interiore universale che ho appena descritto. Voi desiderate essere amati, ma non siete capaci di dare amore – sicuramente non nella stessa misura in cui lo vorreste ricevere. Amerete, ben che vada, solo se le persone si comportano bene con voi. Questo significa che richiedete dagli altri qualcosa che voi stessi non siete interiormente disposti a dare. Chiedete amore incondizionato. Vi aspettate che gli altri vi comprendano così a fondo, da amarvi nonostante i difetti e le debolezze. Non vi rendete conto che proprio con queste debolezze, voi inavvertitamente ferite e deludete gli altri, esattamente come loro fanno involontariamente con voi, per causa della loro debolezza. Volete essere capiti e amati nonostante le vostre mancanze, ma non siete disposti a fare altrettanto, quando le debolezze degli altri vi fanno del male. Questa richiesta – per quanto non esplicita, e inconscia – è scorretta; è segno di arroganza, perché reclamate per voi stessi una posizione speciale che non siete disposti a concedere agli altri. Questo atteggiamento è altamente soggettivo e irrealistico, e influenza gli altri più di quanto potreste mai pensare. È facile vedere che l’effetto di un tale atteggiamento non sarà per voi positivo.

  7. Così, è necessario che impariate ad amare, perché solo a quel punto il vostro atteggiamento influenzerà gli altri in un modo che li porterà ad amarvi.

  8. Il primo passo per imparare ad amare consiste nell’eliminare la vostra soggettività personale. L’amore, oltre a molte altre cose, è anche obiettività. La soggettività è egocentrica, e amore ed egocentrismo si escludono a vicenda. Questo è un importante aspetto dell’amore. Tutti voi sapete che l’amore non può essere forzato, ma rimuovendo gli ostacoli esso crescerà armoniosamente. L’interesse egocentrico e la soggettività sono alcune delle maggiori barriere al dare e ricevere amore, specialmente perché sono inconsapevoli.

  9. Nessun essere umano è totalmente capace di vero amore e di vera obbiettività, ma ci sono vari gradi. Quanto più osservate la vostra mancanza di obiettività, tanto più vi avvicinate all’obiettività, e quindi alla capacità di amare. La vostra capacità d’amare, a sua volta, aumenta man mano che divenite più disponibili ad amare. La disponibilità ad amare aumenterà proporzionalmente, quando non temete più l’abisso di non essere ricambiati – o perlomeno non così come desiderate, o così velocemente come vorreste. Riconoscete la vostra paura per ogni piccola offesa e delusione. Focalizzando la vostra visione interiore in questa direzione, arriverete sicuramente a vedere il terrore come un’illusione totale, come un’immagine esagerata. E per questa, non siete disposti ad amare. Perciò, la vostra capacità di amare viene costantemente diminuita e paralizzata.

  10. La capacità di avere un’opinione obiettiva e distaccata sulla persona che pensate vi abbia mancato di riguardo, non si può conciliare con l’attuale idea sbagliata secondo cui la tendenza masochistica a permettere ai malsani istinti degli altri di maltrattarvi, rappresenti la prova del vostro vero amore. Per avere un’opinione obiettiva e distaccata, è necessario liberarsi dell’illusione che ogni lieve offesa o delusione sia una tragedia da cui guardarsi.

  11. La soluzione di questo problema richiede perciò che riconosciate 1) le emozioni sostitutive che trovano gratificazione attraverso la sottile corrente che tende a forzare gli altri ad amarvi; 2) la vostra prospettiva soggettiva, nascosta nelle vostre reazioni emotive, che vi rende incapaci di dare amore; 3) il vostro mondo di illusione nel quale provate il terrore di essere respinti; 4) l’effetto di tutto questo sulla vostra personalità e sull’ambiente che vi circonda.

  12. Riconoscere completamente questi elementi richiede tempo, perseveranza e una notevole forza di volontà per affrontare qualsiasi cosa si trovi dentro di voi, senza riserve. Nel verificare la verità di queste parole, vive in voi molto più di quanto al momento possiate ritenere, gradualmente cambierete questi elementi ed atteggiamenti, lentamente ma inesorabilmente.

  13. Vi renderete conto che non potete mai ricevere quell’amore esclusivo, irragionevole, unilaterale, come chiede il bambino in voi. Man mano che vi convincerete che il non riceverlo non significa [cadere in] nessun abisso, sarete in grado di rinunciare a questa pretesa, e dunque, non vi sentirete più terrorizzati. Non provando più il terrore di essere offesi o rifiutati, vi sentirete disposti ad amare gli altri, spesso rimanendo serenamente sulle vostre, e rispettandoli semplicemente come esseri umani, anche se non vi piacciono. Poiché non c’è terrore, non c’è nessun bisogno di non voler amare. Con questa disponibilità, svilupperete la vostra capacità di amare. Saprete distinguere quale tipo di amore dare agli altri, e non vi disturberà neppure il fatto che non tutte le persone vi ameranno quanto e come vorrebbe il bambino in voi. Quando certe persone non vi ameranno, o persino vi disapproveranno, non sarà più una tragedia – che è il modo in cui attualmente le vostre emozioni registrano tali situazioni.

  14. Crescendo e maturando, non vi arrabbierete più se non siete amati o approvati. E se questo non vi irriterà più, non emergerà più la parte peggiore di voi. Prenderete le delusioni della vita con una certa serenità. Sarete veramente in grado, nella profondità delle vostre emozioni, e non superficialmente o per finta, di provare simpatia e di avere una visione obiettiva di coloro che vi fanno arrabbiare.

  15. In questo processo, imparerete anche a valutare come si manifesta la vostra capacità d’amare. I due estremi si trovano sempre l’uno accanto all’altro. O vi rifiutate completamente di amare tanto quanto sareste potenzialmente in grado di fare, o date d’impeto il vostro amore a coloro che ancora ne hanno paura – non perché costoro vi rifiutano, ma perché questo stesso processo [psicologico] avviene anche in loro. Quando essi sono riluttanti a ricambiare, voi li forzate. Così facendo, rifiutate di vedere la verità. E quando la loro riluttanza diventa evidente, la prendete come un affronto personale. Non capite che cosa accade, e vi ribellate contro la persona in questione. Vivete nell’illusione che l’altro vi rifiuti e che questa sia una tragedia, e allora passate all’altro estremo, e la paura di amare chiude il vostro cuore a causa della ferita che ne potrebbe risultare.

  16. Durante il processo di crescita, tutto questo cambierà, non solo per i motivi esposti, ma anche perché saprete vedere, osservare e distinguere. Per chi non ha paura di amare e di ricevere amore in modo maturo, ci sarà un’abbondante riserva di amore. In silenzio, vi allontanerete invece da chi è ancora riluttante ad amare, perché ancora vive in questo mondo illusorio, ma lo farete senza perdere il rispetto di base per l’altro, in quanto figlio di Dio. Non distorcerete il lato negativo dell’altro per causa delle vostre ferite e dei vostri risentimenti. A suo modo, questo tipo di amore è tanto buono e di valore quanto il primo. Il bambino in voi ne conosce solo un tipo, e se questo è impossibile, o così gli pare, chiude completamente il cuore. La persona matura distinguerà tra vari generi di amore, perché sarà libera dall’”abisso dell’illusione” che il non essere amati significhi terrore (Vedi Lez. n° 60 L’abisso dell’illusione-libertà e responsabilità personale – ndt).

  17. In generale, è questa la via verso l’alto. Naturalmente, ci sono molti dettagli nei quali ora non posso entrare. Si tratta di cose che è il caso di discutere solo personalmente, per come si applicano all’individuo.

  18. DOMANDA: Impariamo che qualunque malattia, o qualunque sintomo di malattia, si basa su ragioni psicologiche. Come è possibile che una persona abbia un sintomo o una malattia in un paese e non lo abbia più in un altro?

  19. RISPOSTA: Questa è proprio la chiara dimostrazione che l’origine è psicologica. Un caso come questo può avere varie ragioni. Per esempio, in una nazione possono prevalere certe condizioni psicologiche che non esistono in un altro Paese. Naturalmente, il conflitto non sta nel Paese o nell’ambiente esterno, ma questi ambienti esterni possono far sì che il conflitto interiore venga a galla. Qualcosa viene attivato nella psiche, qualcosa di completamente sconosciuto alla mente conscia della persona. Può trattarsi di un’associazione o di un clima emozionale che influenza la personalità in maniera sottile.

  20. La ragione non può essere determinata solo da ciò che esteriormente è piacevole per la persona. È pur vero che ci sono casi in cui una difficoltà esterna diventa così difficile da sopportare che la psiche provoca una malattia che scompare nel momento in cui queste difficoltà esterne vengono rimosse. Spesso però la cosa funziona anche in un altro modo. Quando le condizioni esterne sembrano le più favorevoli, si manifesta una malattia che poi scompare in un ambiente diverso, in cui le condizioni sono molto più difficili. Questo può verificarsi in quanto il sé reale sa perfettamente ciò che è buono e necessario per lo sviluppo della personalità. Non è forse vero che diventate consapevoli del significato dei vostri conflitti interiori solo attraverso certe difficoltà? Quando le difficoltà non ci sono più, tali conflitti continuano a sonnecchiare di nascosto e non si può fare nulla per rimuoverne il nucleo. Così, la psiche reagisce spesso nell’interesse reale dell’individuo, perché le condizioni facili e piacevoli causano stagnazione, mentre una condizione spiacevole può dare una scossa a tutta la persona per farla uscire dalla sua routine e stimolarla a cercare il rimedio dell’origine dei conflitti.

  21. Questa spiegazione generale non basterà a tutti quelli che si trovano in questa situazione. Sarebbe necessario trovare come questi fatti si applicano a voi personalmente, con tutti i loro dettagli e variazioni. Capisci?

  22. DOMANDA: Capisco quello che intendi, ma può darsi che non mi sia espresso bene. Questo non sembra applicarsi ai casi di cui sono a conoscenza. Per esempio, una persona che conosco soffre di febbre da fieno, ma quando va in Europa la febbre da fieno sparisce completamente. Quando ritorna, ha nuovamente la febbre da fieno.

  23. RISPOSTA: Non riesco a vedere per quale motivo le mie parole non dovrebbero applicarsi anche a questo caso, parlando in generale, ma naturalmente, per aiutarlo, sarebbe necessaria un’analisi personale delle sue reazioni inconsce. Nessuna generalizzazione, per quanto vera, può mai aiutare una persona specifica. Dal momento che la persona stessa non sa cosa trasmettono le proprie emozioni, nessun altro può eventualmente essere nella condizione di dire cosa si applica o no al suo caso particolare. Tu non sai cosa succede nel suo subconscio; non si sa cosa l’Europa gli ricordi, cosa associ a quello che lo circonda qui, o quali altri fattori ci siano. Ma lascia che ti chieda questo: la febbre da fieno esiste nei luoghi in Europa, dove si reca, e lui non ne è influenzato? O intendi che in Europa le condizioni climatiche sono tali da non originare la febbre da fieno? [Sì, è così]. Ebbene, se in Europa le condizioni climatiche non portano alla febbre da fieno, allora è evidente che la questione non è l’Europa rispetto all’America, ma una condizione atmosferica nei confronti di un’altra. Egli potrebbe benissimo andare in un posto in America, dove esistono condizioni climatiche simili ai luoghi che visita in Europa, e sarebbe egualmente libero dalla febbre da fieno. In tal caso, la chiave interiore non riguarda i sentimenti che egli prova in Europa o in America, quanto piuttosto le associazioni completamente inconsce che ha verso certe manifestazioni della natura. Egli dovrebbe analizzare perché queste condizioni naturali gli creino delle difficoltà; che cosa è successo a suo tempo, magari di così doloroso da sviluppare per la prima volta questo problema di salute, in modo che il suo subconscio se ne ricorda ogni volta che l’atmosfera riproduce condizioni simili. Naturalmente, le possibilità sono molteplici e, come ho detto, solo un’indagine personale della psiche potrebbe fornire la risposta.

  24. DOMANDA: Vorrei fare un’osservazione a proposito di questa condizione. La letteratura medica cita casi di persone che si sono trasferite, per esempio in l’Arkansas o in Arizona, vedendo miglioramenti dalla febbre da fieno. In quei luoghi provavano beneficio. In seguito, quando alcuni familiari andavano a trovarli, il problema si ripresentava.

  25. RISPOSTA: Certamente. Questo è una valida prova di quello che ho cercato di spiegare.

  26. DOMANDA: Questa sera è la vigilia del Sabato. Si dà il caso che sia anche la vigilia del Yom Kippur che è il giorno dell’espiazione. In questa sera, nell’antica Nazareth, è probabile che Gesù, dato che era ebreo, sia stato nella sinagoga, intonando solenni preghiere nella Sua congregazione. Lo Yom Kippur è anche detto ‘Sabato dei Sabati’. La parola Sabato è carica di significati e nelle Scritture ricorre spesso. Gesù ci si riferisce quando dice: Il Sabato è fatto per l’uomo.” Cosa intendeva Gesù? E inoltre, qual è il valore del rituale nel perseguire il sentiero verso Dio?

  27. RISPOSTA: Rispondiamo innanzitutto alla prima domanda: “Il Sabato è fatto per l’uomo.” Anche questa, come ogni altra citazione biblica, può essere interpretata a molti livelli. Mi sarebbe impossibile entrare in tutti i molteplici livelli di significato, ma cercherò di combinarli, in maniera da darti l’essenza di questa citazione, per come si applica a tutti i livelli. Il livello più esterno è ovvio. Significa che l’uomo dovrebbe avere un giorno da dedicare alla sua vita interiore. In questo modo, egli dedica se stesso a Dio. Quando ricorre questo giorno, l’uomo dovrebbe evitare le sue ordinarie occupazioni. Se desidera focalizzare l’attenzione alla sua vita interiore, non può assolutamente farlo se è distratto da altre cose.

  28. Le religioni hanno trasformato in regola rigida una norma di saggezza e un ammonimento. Nella rigidità il significato interiore si perde. Le persone seguono [le regole] ciecamente e prendono semplicemente il sabato – o la domenica – come quel giorno della settimana in cui rilassarsi e riposarsi. Questo va bene, e così dovrebbe essere. Ma qual è il vero riposo? Qual è la sola sorgente di forza che potrebbe mai giungere all’uomo? È Dio. E se cercherete di conoscere voi stessi per superare le vostre debolezze, le vostre confusioni e illusioni, le vostre limitazioni e cecità, allora Dio vi darà la forza. Il Dio che è in voi può manifestarsi solo per mezzo di questo cammino di auto-ricerca, di totale onestà con voi stessi, lavorando al vostro sviluppo.

  29. Questo non va preso alla lettera a significare che solo un giorno particolare dovrebbe essere scelto per perseguire l’auto-sviluppo e la realizzazione spirituale. Il significato è: una parte del tempo dovrebbe essere impiegato alla vita interiore, alla riflessione e alla contemplazione, all’auto-osservazione. Così, e solo così, sarete in grado di sintonizzarvi con le forze divine che altrimenti sono fuori dalla vostra portata.

  30. Il Sabato dei Sabati significa che c’è questo giorno speciale che questa religione particolare dedicava di preferenza all’esame interiore. Ancora una volta, questo non va preso alla lettera a significare che la cosa deve essere fatta solo in un particolare giorno dell’anno. Tutti voi che lavorate realmente su questo sentiero sapete che ci sono certe fasi in cui ottenete una visione d’insieme dello stadio in cui vi trovate ora, in confronto a dove vi trovavate in precedenza, e quando invece, entro certi limiti, vedete cosa vi rimane da fare, quali problemi interiori non sono ancora stati risolti. Siete ancora chiusi e bloccati, e sebbene possiate vedere certi aspetti, vi manca ancora una visione sufficiente per cambiare queste emozioni. Così, sapete che questo è ciò che vi rimane da fare. Avete bisogno di certe fasi, di certi periodi su questo sentiero nei quali ottenete una visione d’insieme, o cercate di ottenerla meglio che potete.

  31. Naturalmente, questi significati originali sono andati in gran parte perduti. Ma questo è il vero significato dei Sabato dei Sabati. In un certo senso è un nuovo inizio, che nella religione ebraica segue appropriatamente il Nuovo Anno. È chiaro?

  32. DOMANDA: Sì, è molto chiaro. Per inciso, la parola Sabato significa “riposo,” e significa anche “sette.” Mi chiedo se potresti collegare le due cose insieme.

  33. RISPOSTA: Sapete che le Scritture dicono che il settimo è il giorno del riposo. Sapete anche il significato esoterico, mistico del numero sette. Il sette è il numero sacro. Indica che le cose giungono ad una conclusione, a [costituire] un tutto. Il che non significa una fine, perché non c’è niente del genere; c’è solo un nuovo inizio, un avvio. È come se si chiudesse un circolo, o ciclo. Quando chiudete un ciclo, si realizza uno stato di pace, di riposo. Ogni numero rappresenta un certo aspetto di un principio sia cosmico che psicologico e personale. Il significato del numero sette è la chiusura di un ciclo. A quel punto andate avanti, cominciando un nuovo ciclo. Tutti voi sapete che questo sentiero è come una spirale. Sembra che si vada avanti a cerchi, ma alla fine scoprite che non è così. Accade che la voluta successiva sia simile [alla precedente] ma più profonda, o ad un livello più alto. “Sette” indica la fase in cui c’è più riposo, in cui, in minima misura, ottenete una visione complessiva delle cose. Il puzzle si comincia a comporre. Vedete che certe tessere hanno trovato la loro giusta posizione. Per un momento, in questa attuale fase del vostro sviluppo, avete una certa chiarezza, e con questa una certa pace. Questo vi rilassa, fino a che poi non giungete al prossimo stadio del ciclo ascendente, in cui forse vi sentirete turbati e agitati di nuovo, quando le cose sembreranno nuovamente cadere fuori posto, talvolta così da domandarvi se la pace che avevate provato in precedenza non fosse un’illusione. In realtà la confusione vi fornirà una più profonda comprensione e la pace al successivo punto di riposo, quando questo ciclo si chiuderà ancora una volta, purché il vostro lavoro sul sentiero sia sufficientemente profondo e animato da buona volontà.

  34. Le settimane di sette giorni, nel vostro mondo, passano l’una dopo l’altra. Esse sono solo il simbolo dei piccoli cicli contenuti in quelli più ampi. In realtà, la tempistica e la lunghezza di ogni ciclo costituiscono un processo puramente individuale. I cicli variano non solo da un individuo all’altro, ma anche all’interno della stessa persona. Un ciclo può essere lungo, un altro corto. In essi non c’è nessuna regolarità. La misura del tempo sul vostro piano terreno è completamente simbolica, mentre nella comprensione realmente spirituale non ci può essere alcuna rigidità. Non potete forzare i vari stadi in modo artificioso, essi infatti scaturiscono dal vostro lavoro, dai vostri bisogni individuali, dai vostri problemi e dalle caratteristiche personali, ed emergono anche dai vostri sforzi sul sentiero.

  35. Per quanto riguarda la seconda domanda, a proposito del rituale, ti riferisci ad un rituale particolare o al rituale in generale? [DOMANDA: In generale. Quale funzione ha il rituale nell’ambito del sentiero?]

  36. Il rituale non ha nessuna funzione. È un simbolo, un promemoria, un invito, diciamo così, a pensare al significato interiore. Cercate di guardare oltre il rituale, cercate il significato più profondo. Esso non è che un’indicazione, un promemoria. Nei confronti del rituale ci sono due categorie di reazioni sbagliate. C’è chi continua a seguire i rituali per un immaginario senso di sicurezza. Costoro pensano che nel seguire il rituale, seguano anche il senso [profondo] che c’è dietro. Questo presuppone una pigrizia del pensiero, e il desiderio di avere il massimo effetto col minimo sforzo. Molte persone rientrano in questa categoria, e non solo quelli che appartengono ad una particolare religione. Questo si può fare in molti modi sottili.

  37. Un’altra categoria di persone dice che il rituale non significa nulla, e per certi versi ha ragione. Eppure anch’essi sono giunti ad una conclusione sbagliata, perché non si sono accorti che dietro il rituale si può nascondere qualcosa di saggio, di vero, di flessibile e vitale. E se ne accorgerebbero se solo fossero disposte a pensare e a considerare una simile eventualità. Tuttavia, non ci provano nemmeno, e perciò non sono in grado di pensare con più libertà e indipendenza di quanto non facciano le persone dell’altra categoria. In se stesso, il rituale non ha niente a che fare con il sentiero, con la crescita, con la libertà che alla fine è inevitabile raggiungere, sia che ora stiate lavorando su questo sentiero, o meno. La libertà prima o poi arriverà, quando sarete pronti a vedere che avete bisogno di lavorare per conquistarla. A quel punto vi avvicinerete alla libertà, ma non per mezzo di rituali.

  38. DOMANDA: Ci potresti parlare per favore dell’effetto della nostra mente – cioè, le nostre immagini, le conclusioni sbagliate, le distorsioni, e così via – sui nostri corpi fisici, i suoi processi, gli sviluppi, le sue degenerazioni a causa di malattia ed invecchiamento, e come possono relazionarsi al lavoro sul sentiero allo scopo di preservare ed incrementare la salute dei nostri corpi? Vorresti collegare questo con i principi spirituali?

  39. RISPOSTA: È semplicissimo. Le vostre conclusioni e idee sbagliate, le vostre distorsioni, creano un mondo interiore d’illusione. Creano paure e tensioni. Questo non può che indebolirvi, a cominciare dalle vostre emozioni, e quindi, quando una conclusione persiste per un tempo sufficientemente lungo, alla fine si ripercuote anche nel vostro corpo. Il desiderio inconscio di malattia è un po’ come morire. La debolezza, risultante dalla tensione e dalla paura, crea indirettamente una debolezza del corpo fisico, e direttamente un desiderio inconscio di malattia e morte.

  40. Mentre le emozioni guariscono, esse si integrano con il processo mentale, invece di rimanerne separate. Questo dà forza, purché i due processi abbiano come base comune la verità. Così, la personalità vive in un mondo senza paura. Le illusioni, essendo basate sull’irrealtà, in ultima analisi creano paura e chiusura verso la vita. Una volta sparite le illusioni, la volontà di vivere e di essere sani aumenta sempre più, perché non trova l’ostacolo dell’inconscio desiderio opposto.

  41. Per quanto riguarda la seconda parte della tua domanda, non c’è nessuna linea di demarcazione tra la natura spirituale e quella psicologica dell’essere umano. L’una sfuma nell’altra. È un’illusione che questi due aspetti della personalità umana differiscano l’uno dall’altro. Vi spiegherò il motivo per cui su questo vi sbagliate così tanto. Secondo l’immagine distorta di Dio, le persone credono che Dio esiga da loro l’infelicità, la rinuncia alla felicità e alla gioia, di fare qualcosa [che vada] contro il loro sé più interiore. Spesso questo è alla base del rifiuto che la gente ha verso la religione. La psicologia, d’altro canto, insegna l’opposto. Quando le scoperte psicologiche vengono applicate in maniera corretta, e poi assimilate, esse rendono le persone più felici, ma certamente non perché divengono più egoiste. Molte pratiche religiose, tuttavia, non vi rendono più felici. Ecco perché voi pensate che tra le due ci sia questa differenza.

  42. In realtà – l’ho detto spessissimo, e mi ripeto – la verità divina è che voi potete solamente essere spirituali e trovare Dio dentro di voi quando siete felici. Eppure la felicità a spese dell’egoismo non è la vera soluzione. Il vostro obiettivo è divenire altruisti con la convinzione che questo è ciò che il vostro sé reale vuole, e non perché è un dovere, o perché è ciò che ci si aspetta da voi. La vera felicità, perciò, si può raggiungere solo risolvendo i propri conflitti interiori.

  43. DOMANDA: Una volta imparato qualcosa, ad esempio l’alfabeto, non dobbiamo più tornare ad impararlo di nuovo. Eppure nel sentiero, sembra che l’individuo torni continuamente indietro. Come è possibile che possa succedere dopo un certo progresso sul sentiero? Ricadere in quegli sciocchi, piccoli e insignificanti “cruciverba”.! Mi sembra di dover rimparare l’alfabeto.

  44. RISPOSTA: In realtà, non si tratta di un tornare indietro, amici miei. Significa solo che pensavate di aver appreso tutto l’alfabeto, mentre ne avevate appresa solo una parte. Prima di riuscire ad eliminare certe reazioni infantili, dovete prima disporre di una maggiore capacità intuitiva, poiché nessuna distorsione è separata da altri conflitti interiori. Questi sono tutti collegati insieme. Fintanto che questa comprensione non è [integrata] nella vostra coscienza, residui di vecchie reazioni continuano a persistere, e riemergono quando sono provocati.

  45. I cambiamenti interiori richiedono un lungo periodo di tempo, questo lo sapete tutti. E questo non dovrebbe mai scoraggiarvi. Dovete un po’ alla volta mettere insieme tutti i piccoli dettagli su voi stessi, mentre continuate ad osservare le vostre reazioni sbagliate. È un processo che, se portato avanti senza impazienza e rabbia verso voi stessi, vi permetterà da un lato di capirvi meglio ad ogni apparente ricaduta, dall’altro sarà il modo migliore per realizzare un cambiamento interiore. Dovete rendervi conto che questo cambiamento non può avvenire velocemente, perché le vostre reazioni sono state per troppo tempo abituate a funzionare nel modo sbagliato. Le vostre debolezze personali sono troppo strettamente connesse al vecchio canale. Perciò ci vuole tempo, e ogni apparente ricaduta dovrebbe servire come mezzo per imparare a capirvi di più. Questo diventerà il mezzo migliore per la crescita che desiderate.

  46. DOMANDA: Quando tutti noi abbiamo tante cose da chiederti, perché è così stressante (ansiogeno – ndt) fare domande?

  47. RISPOSTA: Questa domanda potrebbe sembrarvi buffa, amici miei, eppure tocca un semplice problema che ho menzionato talmente spesso che farlo di nuovo potrebbe annoiarvi. Vedete, ciò ha a che fare con la riluttanza umana e con la paura a rivelare il meglio di sé. Vi preoccupate che gli altri possano ridere di voi, che vi ritengano inadeguati. O, forse, la vostra domanda potrebbe rivelare una serietà di base, un’umiltà toccante, un desiderio verso il meglio della vita e di voi stessi. Oppure, può svelare un problema, rivelando in tal caso che siete un essere umano travagliato, alla ricerca, vulnerabile e confuso come tutti gli esseri umani. In realtà, questa è una cosa che fa tenerezza, ma le persone, nella loro distorsione, si vergognano intimamente di questi teneri e toccanti sforzi, tanto quanto si vergognano dei loro difetti – e spesso anche di più. Proprio come vi vergognate di mostrare amore e devozione, vi sembra che vi dia più sicurezza essere – o meglio apparire – superiori e invulnerabili.

  48. Molti tra i miei amici hanno già superato questa reazione umana universale, e molti altri possono manifestarla in modi diversi. Ma coloro tra voi che ancora provano questo genere di vergogna, si interroghino seriamente e il più onestamente possibile. Se tali emozioni cuociono a fuoco lento in superficie, cercate di comprenderle, e vedrete, che corrispondono, più o meno, a quello che dico.

  49. DOMANDA: Nell’ultima sessione hai detto, “Non sentirete più come un’ingiustizia che persone poco evolute ed egoiste abbiano una vita facile. Capirete che queste persone stanno solo attraversando un ciclo di manifestazioni esteriori favorevoli”. Ma secondo i tuoi insegnamenti, la manifestazione esterna favorevole è il prodotto dello stato d’essere interiore, qualcosa che la persona deve aver prodotto da sola. Ora, osservando certe persone poco evolute e anzi molto egoiste che sono amate e vivono in ambienti piacevoli, questo sta a indicare che per certi versi, si sono già liberate?

  50. RISPOSTA: In primo luogo, indipendentemente da quanto poco evoluta ed egoista possa sembrare una persona, anch’essa deve avere delle qualità nella sua personalità. In caso contrario non sarebbe stata pronta ad incarnarsi. Per il fatto di essere un’anima giovane, ci si aspetta meno da lei – dal suo stesso spirito, o sé reale – così queste qualità hanno un peso superiore rispetto alle stesse qualità in una persona da cui ci si aspetta di più. Allo stesso tempo, la responsabilità di una persona con una più alta evoluzione ha un peso maggiore rispetto alla responsabilità di un’anima giovane. Il massimo delle aspettative, compatibilmente con l’evoluzione complessiva, determina la lunghezza e la qualità dei vari cicli, favorevoli e sfavorevoli. Ecco perché le Scritture dicono sempre che nessun essere umano dovrebbe mai giudicare gli altri.

  51. Inoltre, è parte della vostra illusione umana quella di credere che un’altra persona sia felice solo perché attraversa delle condizioni favorevoli. Ci può essere una momentanea contentezza, ma non certo la vera felicità che non teme più la vita. Tra le due c’è una grande differenza. Per quanto riguarda il genere di persona che tu descrivi, la dipendenza dagli altri e dagli alti e bassi della vita è ancora molto forte, e questo non consente di essere felici. Tuttavia, questo non influisce sul fatto che tali persone possano anche attraversare alcuni periodi di benessere.

  52. Un aspetto dell’immaturità e della separazione è che le persone pensano sempre che la felicità degli altri sia maggiore della propria, e che la propria infelicità sia maggiore di quella degli altri.

  53. Lasciate che le mie parole vi aiutino nella ricerca di voi stessi. E con questo mi ritiro e v’invio benedizioni e amore divino per ognuno di voi. Possano questa benedizione e quest’amore rafforzarvi per affrontare la vita nel modo più completo possibile, i periodi buoni come quelli amari, senza repressione, senza paura. Perché la vita non potrà mai danneggiarvi. Pace a tutti voi, siate in Dio!

Testo originale: Pathwork Guide Lecture No. 70 - Questions and Answers
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