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Lez. 51 - L'importanza di formarsi opinioni indipendenti

Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
8 maggio 1959

Traduzione in italiano di Simona Fossa
Revisione non ancora effettuata
Edizione Giugno 2016

  1. Saluti, cari amici. Dio vi benedica tutti.

  2. Tutti voi cercate il regno di Dio, il regno dell’amore. Eppure incontrate innumerevoli difficoltà con gli altri esseri umani nonostante siate pieni di buona volontà e consapevoli delle fondamentali verità spirituali e dell’importanza dell’amore. Questi ostacoli sorgono dalla cecità in cui siete rinchiusi e dalla mancanza di comprensione della cecità altrui. La cecità degli altri vi ferisce, e nella vostra stessa cecità siete inconsapevoli di quanto, e quanto spesso, siate voi a ferire il vostro prossimo. Se riuscirete a tenere presente questa reciproca cecità, miei cari, questo costituirà un fondamentale trampolino di lancio per andare avanti.

  3. Con questo in mente, sarete consapevoli di come la vostra stessa cecità, e non degli altri, vi tenga legati alla sofferenza che sentite a causa di un’ingiustizia reale o immaginaria. È vero, qualcosa può sembrare o persino essere ingiusto, ma lo considererete in modo diverso quando comprenderete quel che sto dicendo. Ogni volta che soffrite a causa degli altri, non sono loro ad essere più ciechi di voi – anzi spesso lo sono addirittura di meno! Comprendendo questo, potete incominciare a prendere in considerazione la vostra stessa cecità. Fate sempre l’errore di combattere contro la cecità e la mancanza di comprensione altrui, invece di cercare di eliminarle in voi. E non vi rendete conto dell’errore perché il vostro caso vi appare talmente “lampante” da continuare a rafforzarlo, vedendo tutto al contrario. Tenendo presente questa tendenza, coltiverete automaticamente l’obiettività, che è uno dei requisiti fondamentali per raggiungere l’altruismo e la capacità di amare.

  4. Più vi concentrate su quanto siete stati feriti, più vi sarà difficile lasciar andare il vostro piccolo io e vedere il punto di vista dell’altro, nonché accettare quel che non potete cambiare. Più combattete ciò che non potete cambiare – vale a dire tutto e chiunque tranne voi stessi – più vi sentirete infelici. L’infelicità arriverà sia che abbiate o meno “ragione”, sia che troviate o meno qualcuno da biasimare per un torto fattovi, vero o supposto che sia.

  5. Più vi sentite infelici a causa del cattivo comportamento altrui, meno accetterete quel che non potete cambiare. Questo non significa che dobbiate accettare un torto in modo malato e masochistico, volendo essere torturati e offesi giusto per soddisfare i vostri sensi di colpa. Accettate le offese del prossimo con il sano atteggiamento di chi capisce che un torto non potrà mai realmente ferirvi, se non fino a quando prevarrà il vostro atteggiamento sbagliato.

  6. Ogni crisi, ogni esaurimento nervoso, è causato da un errato atteggiamento di base. Non dovete per forza subire un crollo se cambiate in tempo il vostro atteggiamento. Se volete realmente comprendere questa importantissima verità sarete in grado di proteggervi da crisi ed esaurimenti. Non sono mai le circostanze esterne a provocarli, ma l’atteggiamento sbagliato che avete in determinate circostanze. In realtà, un esaurimento è un capriccio infantile – il grado è maggiore, ma l’atteggiamento di base è identico. Ho parlato dei capricci la volta scorsa, in relazione ad uno dei fondamentali circoli viziosi dell’essere umano.

  7. Quando siete depressi, nel subconscio pensate, “Non puoi farmi questo, è troppo. Mi sentirò di nuovo bene quando le circostanze che detesto cambieranno come voglio io”. In verità è proprio questo che realmente succede, amici, ma è un atteggiamento sbagliato. La volontà egoica prevale in forte misura, proprio in un simile clima emotivo. Il giusto atteggiamento sarebbe di rivolgervi alla vostra interiorità per capire che cosa si può imparare da tale situazione dolorosa. Ormai sapete tutti molto bene che non esiste alcuna situazione di sofferenza che non racchiuda un’importante lezione da apprendere.

  8. Passando da un’incarnazione all’altra con un atteggiamento in cui prevalgano volontà egoica e autocompatimento, un’entità cerca di piegare il mondo al suo volere. Quando non ci riesce con la forza, prova altri mezzi indiretti, come la malattia o l’esaurimento nervoso. Così facendo, l’entità viola le correnti della sua anima al tal punto che alla fine, nell’incarnazione in cui quest’attitudine raggiunge il suo culmine, la persona sarà predisposta alla pazzia. Questa è una delle principali ragioni della follia. Non dico che sia l’unica, ma potrei aggiungere che tutte le altre condizioni che generano la pazzia almeno in parte sono ricollegabili a questa. Noi vorremmo che questa verità sull’origine della pazzia venisse maggiormente riconosciuta nel vostro mondo.

  9. Meno vi adeguate al mondo che vi circonda e alle condizioni che non potete cambiare, più la vostra forza vitale si indirizza in un canale errato, diventando distruttiva invece che creativa e rigenerante – di conseguenza non potrete che sentirvi sempre più infelici e disarmonici. Tutto inizia con stati d’animo molto disarmonici e ribelli, che vi imprigionano sempre di più dietro un muro di separazione, egocentrismo e cecità. Queste caratteristiche vi faranno compiere delle azioni e avere dei che inevitabilmente vi porteranno a delle situazioni negative, creando un circolo vizioso in cui vi ribellerete con sempre più forza all’ambiente intorno a voi – rimanendo ignari di aver causato voi quelle situazioni negative. Il passo successivo potrebbe essere quello di fare continui capricci di vario genere, e alla fine avere un esaurimento nella celata speranza che questo cambierà le persone e le circostanze. E quando tornerete sulla Terra, vita dopo vita, per imparare proprio quella lezione, ma senza riuscirci, alla fine arriverete alla pazzia.

  10. Il principio della pazzia è uguale a quello di un capriccio leggero. L’atteggiamento di base, da un punto di vista spirituale e psicologico, è il medesimo, varia solo il grado. La direzione delle correnti dell’anima, dei pensieri e delle emozioni, in essenza, è identica.

  11. L’equilibrio mentale ed emotivo dipendono largamente dalla capacità e dalla volontà di adattarsi a ogni condizione indesiderata, scoprendo che cosa si può imparare da essa – cessando di combatterla, rilassandosi interiormente e concentrandosi sul modo in cui la si è determinata. Questo richiede una certa umiltà e flessibilità. Viene a dissolversi quel rigido attaccamento a sé stessi per cui non si riesce a prendere la vita per come è, ignorando il fatto che siete voi a modellarla. A volte cercate la risposta in voi stessi, ma non la gestite ancora nel modo giusto. Cercate dentro di voi nel modo sbagliato; sottilmente cercate di giustificarvi e vi spingete troppo lontano per trovare la risposta. La vera risposta è molto più vicina di quanto pensiate o siate disposti ad ammettere. Quindi, l’unica soluzione è quella di capovolgere l’attenzione, e comprendere che siete voi per primi a dover cambiare, invece di aspettarvi che lo faccia la vita al vostro posto. Se veramente siete disposti a farlo, la risposta arriverà. E forse quella migliore vi arriverà proprio dalle persone che vi hanno fatto un torto.

  12. Se voi, cari amici, che siete sinceri, tenterete questo approccio, raggiungerete la libertà interiore per la quale state combattendo. Facendo così non potrete che raggiungerla. Se riuscite ad abbandonare quella sottile soddisfazione nel venire feriti e maltrattati – sì, perché c’è una soddisfazione in quello, oltre al dolore – e la sostituite con l’atteggiamento descritto prima, otterrete una soddisfazione molto maggiore, più piena e durevole, senza dolore né disarmonia. Vi libererete dalle catene della cecità e la comprensione verso gli altri aumenterà automaticamente – il che non potrà che cancellare il vostro dolore!

  13. Ho detto queste cose molte volte, ma alcuni di voi hanno bisogno che vengano ripetute, cari amici. Vi dico queste cose con tutto l’amore che ho per ciascuno di voi. Se proverete a farlo, vi assicuro che avrete sollievo, chiarezza e liberazione.

  14. Andiamo ora ad affrontare l’argomento delle opinioni. Su questo sentiero diventa sempre più importante scoprire quali sono le vostre vere opinioni. Molti di voi sono completamente inconsapevoli di aver fatto proprie delle opinioni bell’e pronte, senza domandarsi se fossero realmente loro e perché.

  15. Gli esseri umani sono spesso così coinvolti nei loro problemi emotivi da continuare a ignorare di aggrapparsi a opinioni che non sono le loro, e del perché lo fanno. È fuori discussione che la vostra opinione dovrebbe essere obiettivamente valida. Se non ve la siete formata da soli, se non vi siete giunti dopo un esame maturo, essa è più dannosa per l’anima di un’opinione sbagliata ma onestamente raggiunta. Questo può sorprendervi, ma cercherò di mostrarvi perché è preferibile avere un’opinione sbagliata ma veramente vostra, piuttosto di una giusta che non lo sia.

  16. Nel primo caso potete essere in errore, perché no? Siete esseri umani e quindi fallibili nel giudizio. Un errore onesto, come dico sempre, è molto meglio della mancanza di coraggio e di tutte le altre ragioni deboli e insane che vi fanno propendere per opinioni a cui non siete giunti onestamente.

  17. Perché esprimere opinioni che non sono vostre? Una ragione è che lo facciate per semplice pigrizia e inerzia. Qualunque cosa non vi tocchi personalmente non è abbastanza importante da giustificare uno sforzo – in questo caso lo sforzo di pensare in modo indipendente, per amore della verità; quindi vi affrettate ad adottare le opinioni degli altri. Un conto è non avere alcuna opinione su un argomento che per voi non è né importante né interessante, ma un altro è far vostre le opinioni altrui.

  18. I sensi di inferiorità sono un’altra ragione per non avere opinioni proprie. Siete così certi che altri ne sappiano più di voi, da fare assegnamento sulle loro opinioni piuttosto che sulle vostre. Di questo passo create un circolo vizioso: più portate avanti opinioni non vostre, più vi disprezzate inconsciamente. E quanto più vi disprezzate, tanto più grande si fa la necessità apparente di adottare le opinioni degli altri. Vedete quindi come ogni erroneo stato interiore possa dar luogo ad un circolo vizioso, a parte il grande circolo vizioso che ho descritto l’ultima volta. L’unica maniera per interrompere il circolo è avere il coraggio di esaminare l’argomento e di riconsiderarlo in modo libero e indipendente. Se a quel punto arrivate ad avere una nuova visione e avete il coraggio di viverla, al prezzo di esseri diversi dagli altri, automaticamente vi rispetterete molto di più, iniziando così a interrompere questo particolare circolo vizioso. Se, d’altro canto, ritornate ad avere la medesima opinione, di prima, che ora sarà divenuta ora realmente vostra, lo sforzo e il coraggio spesi per liberarvi dal peso della vostra stessa debolezza avranno il medesimo effetto positivo.

  19. Un’altra ragione per aderire all’opinione altrui è il desiderio di conformarsi. Il desiderio di conformismo si suddivide in alcune categorie. Per esempio, il bambino o la persona immatura si sentono diversi dagli altri, hanno la sensazione di non appartenere al loro ambiente, di essere isolati e unici in senso negativo. Ecco perché tutti i bambini vogliono essere come gli altri bambini e provano una profonda vergogna ad immaginarsi diversi. La maturazione dell’anima cambierà questa tendenza, ma prima che ciò avvenga la persona tenderà ad aderire alle opinioni altrui.

  20. Un altro motivo per conformarsi e quindi per non osare di avere opinioni proprie, si trova nel punto dove ancora vi ribellate all’autorità. Poiché avete ancora un forte desiderio di appartenenza, e la vostra ribellione non solo è nascosta ma anche limitata a certi ambiti della vostra vita, volete compensarla conformandovi in altri modi al vostro ambiente.

  21. Un’ulteriore ragione per aderire alle opinioni altrui è di nascondere l’esatto desiderio che si nega adottando il parere opposto. Dal momento che la vostra opinione non si conforma a quella pubblica, vi convincete della sua insensatezza. A questo si aggiunge il vostro generale senso di colpa che trae origine dal circolo vizioso principale. Da ciò ne consegue che vi sentite costretti ad avere opinioni che non sono in armonia con le vostre emozioni e i desideri inconsci. Il fatto che consideriate quelle emozioni e desideri inconsci più o meno sgraditi, non è questo il punto. Ma in nessun caso potete riuscire a eliminare desideri forse sbagliati, conformandovi esteriormente, adottando pareri contrari per paura e debolezza. Tali pareri sono spesso particolarmente rigidi – e persino violenti.

  22. In tutti quei casi voi violate la vostra personalità; mancate del coraggio di essere voi stessi e di arrivare a conclusioni personali. Svendete la vostra verità per un supposto vantaggio personale che aumenta il disprezzo per voi stessi, anche se questo di solito avviene in modo abbastanza inconscio.

  23. Potrei aggiungere che spesso mantenete un’opinione solo perché rappresenta l’esatto opposto di quella dell’autorità tanto odiata e rifiutata, sia essa un genitore o qualcos’altro. In quel caso la vostra intenzione non è il conformismo ma l’esatto opposto. È la sfida, la ribellione e l’odio che vi fanno avere quell’opinione. Così siete esattamente prigionieri del non-conformismo come altri lo sono del conformismo. Siete altrettanto dipendenti.

  24. Ora, potete sicuramente vedere quanto dannoso sia l’aderire a opinioni a cui non si giunga in maniera autonoma, che non siano libere dal vostro coinvolgimento emotivo. Scoprite quali di questi motivi si applicano a voi e vi legano. Forse nel vostro caso è una combinazione di essi. In certi casi, uno può essere predominante, ma anche gli altri possono essere compresenti.

  25. Il pericolo è che le vostre razionalizzazioni – il modo in cui riuscite a giustificare le vostre opinioni – potrebbero nascondere dei motivi deboli e non autonomi. Non dimenticate che qui non è in discussione la validità dell’opinione. Ciò che sostenete può essere giusto – ma qual è il vero motivo per cui avete quell’opinione? Come ci siete giunti? Quali sono i motivi interiori per sostenerla? È questa la difficoltà nel lavoro da fare. La validità dell’opinione può essere così forte da non riuscire a trovare le ragioni emotive e soggettive che vi sono dietro. Scoprire le vostre ragioni richiede la massima sincerità e anche qualcosa di più. Richiede anche una comprensione di tutte le sottigliezze descritte qui e una forza di volontà profondamente radicata per applicarle a voi stessi – per rilevare il leggero sapore emotivo nelle reazioni ad alcune delle vostre opinioni. Ascoltando e percependo le vostre reazioni sarete in grado di giungere alle loro radici. Ma fate attenzione alle vostre buone capacità di ragionamento! Più queste hanno successo, più correte seriamente il rischio di nascondere i vostri veri motivi.

  26. Vi suggerisco di prendere certi argomenti di ordine generale sui quali avete formato delle forti idee personali e di esaminarli nel lavoro che state facendo da soli e col vostro aiutante. Prendete la politica, la religione, la vostra idea sull’amore e il sesso, o qualunque cosa che in qualche modo interessi un po’ tutti. Che cosa ne pensate veramente? Perché? Cercate di capire se avreste la stessa opinione qualora foste cresciuti in un ambiente diverso, qualora fossero prevalse influenze diverse da quelle avute o qualora la vostra vita fosse stata diversa. Domandarsi queste cose è salutare perché vi darà un quadro d’insieme più obiettivo.

  27. Si può trovare una giustificazione per quasi ogni punto di vista, e c’è sempre un punto di vista opposto. Cercate di vederlo. Quindi cercate di scoprire quanto soggettivi potreste essere stati finora. Sarà già un grande progresso se riuscirete ad ammettere di avere un interesse personale nel restare aggrappati alle vostre opinioni – e che esse non si basano solo su considerazioni oggettive. Questa onestà è di grande beneficio per l’anima.

  28. Ci sono domande su questo argomento?

  29. DOMANDA: C’è qualcosa che mi sfugge. Mi sembra che il tempo sia talmente limitato che è impossibile raccogliere abbastanza informazioni e analizzarle a sufficienza per arrivare ad avere un adeguato parere su molti argomenti. E perciò si è costretti, consapevolmente, ad adottarne uno su base emotiva.

  30. RISPOSTA: In primo luogo, mio caro, vorrei porti questa domanda. Sei mai stato davvero consapevole dei momenti in cui hai adottato un’opinione su base emotiva? Ne dubito molto.

  31. DOMANDA: Beh, sono sicuro che molte volte non si è consapevoli di questo; ma ce ne sono altre in cui se ne è pienamente consapevoli. Per esempio, quando l’argomento non è abbastanza interessante da per dedicarvi quel poco tempo che abbiamo.

  32. RISPOSTA: Nel momento in cui siete influenzati emotivamente, l’argomento è importante. Non lo è più solo quando non ne siete toccati emotivamente. Ci sono molti argomenti che non possono toccarvi emotivamente. Se per voi non è importante, potete dire, “Non lo so”. In quel caso non avrete alcuna opinione. Per esempio, nel caso di un argomento scientifico, non vi sarebbe difficile ammettere di non conoscerlo, se non vi tocca personalmente. Ma uno scienziato che lavori in quel campo particolare può esserne emotivamente coinvolto, e anche se non lo fosse, l’argomento rimarrebbe comunque importante per lui. In questo caso lui deve studiarlo, mentre voi potete tranquillamente dire di non averne alcuna particolare opinione, tranne quando siete troppo orgogliosi per ammettere l’esistenza di argomenti di cui non conoscete nulla. In quel caso verrete senz’altro coinvolti emotivamente e questo vi porterà ad adottare un’opinione di cui sapete poco o nulla perché, sinceramente parlando, non potete assolutamente studiare tutti gli argomenti al mondo. Non ho detto che sia necessario avere opinioni su tutte le materie. Ho semplicemente detto che laddove avete delle opinioni, quelle devono queste devono essere sinceramente vostre.

  33. Inoltre, nel momento in cui vi rendete conto che la vostra opinione è basata sull’emozione e perciò soggettiva – anche se potrebbe casualmente essere giusta – il solo fatto di rendervene conto sarà già un successo. Molte persone sono completamente ignare di questo fatto. Ad essere sinceri, ecco perché ho scelto questo tema stasera – per aiutarvi a scoprire proprio questo. Forse il massimo che potrete fare per molto tempo ancora, è di raggiungere questa consapevolezza. Non potete diventare completamente obiettivi tutto in una volta. Per raggiungere questo distacco, è necessario attraversare lo stadio in cui riconoscerete che ci sono settori della vita in cui non riuscite a essere obiettivi. È sano dire, “In quest’ambito non sono obiettivo perché sono coinvolto emotivamente. Per il momento la mia opinione è quella che è, ma mi rendo conto che è soggettiva e perciò la prendo ‘cum grano salis’, non troppo sul serio”. Il pericolo si presenta quando siete convinti che la vostra opinione sia del tutto oggettiva, e la esponete con argomenti molto validi, mentre siete totalmente inconsapevoli del fatto che, nonostante tutte le buone argomentazioni, rimanete profondamente e soggettivamente coinvolti.

  34. DOMANDA: Allora ho frainteso quando hai detto che bisogna avere comunque un’opinione, pur non essendo qualificati?

  35. RISPOSTA: Hai certamente frainteso. Non c’è niente di male a dire la vostra su qualsiasi argomento non conosciate. Anzi, va bene. Tuttavia, se avvertite disarmonia quando viene espressa un’opinione contraria alla vostra, se vi sentite interiormente arrabbiati o provate un gran bisogno di convincere gli altri dell’esattezza del vostro parere, allora dovreste esaminare dove e come siete emotivamente coinvolti. Sarebbe molto sciocco suggerirvi di avere un’opinione su ogni possibile argomento.

  36. DOMANDA: E riguardo al problema di non riuscire a formarsi un’opinione su un argomento sul quale la maggioranza sembra, invece, averla?

  37. RISPOSTA: Quello non importa. Il fatto che molta gente abbia delle opinioni – spesso prese a prestito – non è una buona ragione per sentirsi obbligati ad averne una su argomenti sui quali non siete ferrati. Non c’è niente di male in questo. Solo se diventa un modello di comportamento, cioè quando un argomento per voi è importante ma non riuscite a formarvi una vostra idea, allora dovreste guardarvi dentro. Se esaminate il modello, avrà qualcosa da rivelarvi. Scoprirete perché non siete capaci di formarvi un’opinione. Quali sono le ragioni psicologiche dietro alla vostra incapacità? Potrebbe essere la paura di impegnarvi. Può darsi che ci si rifiuti regolarmente di esprimere pareri per evitare attriti, per essere accettati e “rispettati”, per non essere diversi dagli altri o per evitare certe responsabilità. Nel momento in cui vi formate una convinzione, essa comporta anche una certa responsabilità che può anche nascondere l’incapacità a formarsi un’opinione. Da un sintomo piccolo e apparentemente insignificante, potreste scoprire qualcosa di infinitamente più importante. Passando in rassegna la vostra vita da questo nuovo punto di vista, scoprirete certi indizi sulle ragioni occulte che vi spingono a far vostre le opinioni altrui o il perché siete incapaci – o piuttosto dovrei dire maldisposti – a formarvi un’opinione per ragioni psicologiche ed emotive che ancora restano celate in voi.

  38. DOMANDA: Dopo la morte, il corpo fisico si disintegra e successivamente anche uno dei corpi sottili. Si tratta del corpo eterico o del corpo astrale?

  39. RISPOSTA: Ebbene, miei cari, non è necessario entrare nel dettaglio. A riguardo c’è già abbastanza materiale nella letteratura occulta ed esoterica. Inoltre, non è affatto importante.

  40. DOMANDA: Faceva parte di una domanda che avevo in mente. Se il corpo spirituale è un corpo solo, contiene i sentimenti e le emozioni della personalità?

  41. RISPOSTA: Sì, ma in maniera radicalmente diversa. Certamente, ogni entità spirituale, per come è creata da Dio, è una personalità e pertanto possiede sentimenti, reazioni e opinioni. Ma essi differiscono enormemente da quelli non purificati della personalità umana. Il vostro sé superiore, l’essere divino che vive in voi, registra, percepisce e vede, ma in modo diverso tanto quanto sono diversi i vostri sentimenti rispetto a quelli di un bambino. In certe circostanze, la vostra reazione sarebbe del tutto diversa da quella di un bambino. Se il suo giocattolo preferito si rompesse, per il bambino sarebbe la fine del mondo; non può capire che non è una tragedia. Da adulti, simpatizzerete col bambino, ne capirete il dispiacere, ma non sarete afflitti nello stesso modo dalla perdita. Un rapporto simile esiste tra la vostra personalità non purificata e la vostra personalità divina. Quest’ultima guarda e osserva la vostra personalità esteriore. Spesso ha opinioni diverse su quel che è giusto per voi. Cerca di guidarvi sulla strada giusta. A volte vi lasciate guidare, altre no perché la vostra volontà egoistica e la cecità vi ostacolano.

  42. Il fatto che la vostra personalità divina non percepisca né reagisca allo stesso modo della vostra personalità esteriore, non significa tuttavia che essa non abbia sentimenti e reazioni. Ma i suoi sentimenti sono raffinati e molto più saggi. Lo scopo [che la muove] è molto più elevato. Ha una visione d’insieme infinitamente più ampia.

  43. DOMANDA: Ci viene detto che l’amore è qualcosa che cresce. Tuttavia, se non ne possediamo molto, a volte ci chiediamo che cosa sia giusto fare e continuiamo a sentire di dover fare la cosa giusta, anche se non siamo ancora pronti a farla. Sentiamo che dovremmo farla per amore, ma allora è giusto considerarla un dovere?

  44. RISPOSTA: Non si può generalizzare. Varia a seconda dei casi e da come viene eseguito il “dovere”. Un “dovere” compulsivo non è ovviamente consigliabile. Poniamo che, grazie ai progressi di autoconoscenza su questo sentiero, vi rendiate conto che un certo comportamento da parte vostra – pur essendo buono e giusto in se stesso – non sia stato veramente sentito. Avreste in effetti fatto la cosa giusta ma per debolezza e per motivi inconsistenti – per barattarla con una ricompensa, per mettere a tacere un senso di colpa o per alimentare un desiderio di autodistruzione. Tutto questo si sommerebbe alla compulsione. Ora, a seconda della situazione, in un caso può essere opportuno smettere di fare la cosa giusta finché non si è pronti a farla con tutto il cuore. Ma in altri casi il vostro desiderio può essere ancora talmente grossolano che esprimerlo apertamente potrebbe davvero danneggiare gli altri e, ovviamente, anche voi stessi. Rendetevi conto di questo. Una parte della vostra personalità vuole evitare di ferire gli altri, un’altra parte no. Finora avete fatto la cosa giusta mossi da ragioni diverse – in parte per motivi buoni, ma in parte per mascherare, tramite le buone azioni, dei motivi egoistici e deboli. Rendendovi conto di questi fatti, naturalmente vorrete continuare a fare la cosa giusta, ma questa volta con la consapevolezza delle vostre vere intenzioni e senza più ingannarvi convincendovi che esse siano tutte buone e pure. A quel punto la spinta compulsiva verrà meno. L’azione rimarrà la stessa, ma il motivo sarà cambiato grazie alla nuova presa di coscienza, nonostante siate ancora incapaci di agire mossi da amore puro.

  45. Se scoprite che i vostri primi motivi erano compulsivi e non del tutto genuini, correte il rischio di cadere nell’estremo opposto, dando libero sfogo a sentimenti immaturi. Dopo esservi comportati correttamente con intenzioni sbagliate, potreste pensare che sarebbe meglio fare la cosa sbagliata per motivi “giusti”, per essere per lo meno sinceri. Non c’è bisogno di commettere un atto dannoso ed egoista pur di essere onesti. È sufficiente che vi rendiate conto che i vostri motivi non sono ancora limpidi e che non siete ancora capaci di amare con pure intenzioni. Inoltre, non è mai l’intera vostra personalità a voler commettere un atto egoistico. Solo una parte di voi può volerlo. Nel periodo che intercorre da quando smetterete di agire per compulsione e ingannando voi stessi, a quando sarete capaci di unirvi al vostro sé divino, potete continuare a comportarvi in modo giusto, riconoscendo intanto come vi sentite e che dovreste smetterla di mercanteggiare per ottenere certi vantaggi. Questo sarà un periodo di passaggio fino a quando non raggiungerete la perfezione che permetterà al vostro sé divino di manifestarsi. Questo è il modo per imparare l’amore: primo, essere sinceri con voi stessi circa le vostre motivazioni passate e presenti. Secondo, continuare ad agire bene per l’atto in sé, anche se non sapete ancora amare. Finora compiere un atto sbagliato non vi è parso più autentico del compierne uno giusto perché finché non sarete puri su questo punto, la vostra personalità resterà sempre disunita. Ma quando sarete uno con voi stessi, allora amerete totalmente. Fino a quel momento dovreste cercare di riconoscere quando non centrate il bersaglio, senza per questo rinunciare ad agire in modo corretto. Facendo così, qualcosa pian piano crescerà e sboccerà in voi. Compiendo l’azione corretta senza mentirvi, nella speranza che un giorno sarete in grado di sentirvi completamente uno con voi stessi nelle vostre azioni, svilupperete la forza della luce e dell’amore nella vostra anima. Capite?

  46. DOMANDA: Sì, è tutto molto chiaro e logico. In uno dei passati incontri, hai detto che nessun essere umano può amare completamente né essere perfetto. Allora quanto amore ci si può aspettare di ricevere da un’altra persona? Possiamo aspettarci di essere amati nonostante tutti i nostri difetti?

  47. RISPOSTA: L’aspettativa dell’amore può ostacolarlo. E che cosa significa questo? Significa che state ancora mercanteggiando. Significa che in realtà nel profondo dite, “Sì, sarei disposto ad amare se avessi delle certezze. E le avrei soltanto se fossi sicuro di essere amato tanto quanto amo io”. Serve una lunga ricerca prima di arrivare a comprendere che le persone sono capaci di differenti tipi d’amore. Grazie a questa comprensione arriverete al punto di poter amare senza aspettarvi nulla in cambio. Vi accorgerete che il piccolo gesto di una persona può avere un significato maggiore del grande gesto di un’altra. Tutto è relativo e la vostra sensibilità su questo punto può essere affinata.

  48. Avete chiesto, “Possiamo aspettarci di essere amati nonostante i nostri difetti?”. Forse l’atteggiamento migliore sarebbe di aspettarvi di essere amati con tutti i vostri difetti, quanto voi amate gli altri nonostante i loro. E sarà esattamente così, amici. Potrebbe suonare come un castigo, ma non lo è; è il modo in cui funziona il magnetismo delle correnti dell’anima. Nella stessa misura in cui non tollerate i difetti degli altri, anche voi verrete giudicati e amati allo stesso modo. Non può essere altrimenti.

  49. DOMANDA: Sul tema della giusta azione, come può una persona talmente limitata da essere compulsiva, distinguere un’azione giusta da una sbagliata?

  50. RISPOSTA: In molti casi non è possibile; in molti altri, sì. In molte situazioni è piuttosto chiaro che un’alternativa è corretta e l’altra è egoista.

  51. COMMENTO: Nel frattempo abbiamo imparato che molto spesso quello che ci sembra amore, nella nostra lingua di umani, in realtà non è altro che odio.

  52. RISPOSTA: In caso di dubbio, non potete e non dovreste prendere nessuna importante decisione finché non avrete fatto maggior chiarezza in voi. Mi riferivo ai piccoli atti quotidiani, nei quali una persona viene messa di fronte a una scelta decisamente egoista o altruista. L’altro problema che sollevi riguarda un argomento completamente differente. Propongo di riprenderlo più approfonditamente alla prossima occasione. Si tratta di due domande differenti.

  53. E ora, cari amici, siate tutti benedetti nel Nome di Dio. Proseguite sul vostro sentiero. Perseverate e la forza e la luce di Dio saranno sempre su di voi, anche se a volte le situazioni potrebbero sembrare deprimenti e senza speranza. Ma non dimenticate mai che finché lo vorrete, la luce di Dio ritornerà di nuovo su di voi. Il sole brillerà di nuovo. E con ciò benedico tutti i presenti. Siate in pace, amici miei, siate in Dio!

Testo originale: Pathwork Guide Lecture No. 51 - Importance of Forming Independent Opinions
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