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Lez. 46 - L'autorità

Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
13 febbraio 1959

Traduzione in italiano di Simona Fossa
Revisione non ancora effettuata
Edizione Giugno 2016

  1. Saluti nel nome di Dio e di Gesù Cristo. Vi porto benedizioni, miei carissimi amici. Sia benedetta quest’ora.

  2. Do un benvenuto di cuore ad alcuni nuovi amici, a cui voglio dire che questo Sentiero porterà a ciascuno molte soluzioni – soluzioni cercate in modo consapevole o meno da lungo tempo.

  3. La maggioranza delle persone, con un po’ di conoscenza spirituale, sa per sommi capi di cosa tratta la vita, la ragione di questa spesso dolorosa esistenza sulla Terra. Tutti sapete che questa vita va considerata come una scuola. Voi passate da un’incarnazione all’altra come quando passate da una classe a quella successiva, venite promossi o restare per un po’di tempo dove siete. Apprendere, evolvere, purificarsi: questa è la spiegazione di tutta la vita sulla Terra. Ma saperlo non è sufficiente a risolvere i vostri problemi, mie cari. Dovete giungere al punto in cui comprendete le vostre esistenze individuali; in cui comprendete l’origine delle difficoltà, delle sofferenze, degli aneliti, delle insoddisfazioni della vostra vita. E questo lo potete fare solo se imparare a comprendere voi stessi.

  4. Questo non è così semplice ma neppure così difficile come sembra. Quando dico “comprendere voi stessi,” non intendo le vostre azioni esteriori, le decisioni e le reazioni. Queste cose le potete spesso spiegare e razionalizzare, e per questo credere di conoscervi. Ma esiste un solo essere umano che non sia portato a reagire e a decidere spinto dalle proprie tendenze compulsive e inconsce?

  5. Questo particolare sentiero sul quale vi guido, miei cari amici, passo dopo passo vi farà comprendere, come e dove i vostri problemi esteriori si allacciano ai vostri conflitti interiori; dove reagite emotivamente al punto da attrarre particolari avvenimenti così inevitabilmente come un magnete attira il ferro. È possibile comprendere veramente queste forze solo quando portate alla luce le vostre emozioni, e trovate il loro significato più profondo. E con questo sapere venite a conoscere della speciale ragione e dello specifico scopo della vostra vita, della vostra stessa esistenza individuale. Una volta scoperto tutto ciò, l’entità perviene ad una fase importante nel corso del suo intero ciclo di incarnazioni. La possibilità di raggiungere tale conoscenza è il risultato di grandi sforzi, che a loro volta sono il segno che l’anima ha raggiunto un punto significativo sulla via verso l’alto. A questo punto essa oltrepassa con un maggior grado di consapevolezza, la linea di confine che divide il conscio dall’inconscio. Certamente la vera comprensione della propria esistenza presente marca per l’anima un punto fondamentale nel suo viaggio di ritorno a Dio.

  6. L’argomento scelto per questa sera è l’autorità e ciò che essa implica per gli esseri umani. Questo argomento è molto più importante di quanto possiate immaginare, miei cari amici.

  7. L’autorità è il primo vero conflitto che un bambino si trova ad affrontare quando raggiunge un certo livello di consapevolezza. Gli adulti, i genitori, o chi per loro, e più tardi gli insegnanti, rappresentano per lui l’autorità. Queste autorità rifiutano al bambino la realizzazione di molti dei suoi desideri. Perciò l’autorità gli appare in sé un’entità ostile. Non importa quanto amore, calore e affetto vengano dati al bambino, a prescindere da quanto sia necessaria a volte la proibizione, essa rappresenta il primo ostacolo della sua vita. E il bambino [quando cresce] si porta dietro nella vita adulta il suo atteggiamento verso l’autorità. Le reazioni spesso inconsce verso l’autorità, stanno ad indicare se questo ostacolo è diventato o meno un trampolino di lancio verso la maturità. Se la persona adulta riesce a rapportarsi all’autorità in modo libero e maturo, si è raggiunto un’altra importante tappa nel generale sviluppo dell’anima. D’altro canto, se le reazioni verso l’autorità rimangono infantili, a causa del prevalere di inconsci atteggiamenti compulsivi, allora questa tappa dovrà essere raggiunta più tardi. Perciò anche se l’autorità venisse esercitata in maniera impeccabile, l’anima imperfetta reagirebbe negativamente finché non avrà raggiunto questo punto evolutivo. Ma dal momento che le persone sono imperfette, anche l’autorità è spesso amministrata in modo tutt’altro che perfetto.

  8. Quindi l’autorità sancisce una barriera tra il bambino e l’adulto. La cosa peggiora se l’amore è assente, o se non viene dato secondo i bisogni del bambino; ma anche se l’amore c’è, il conflitto rimane. Da un lato il bambino aspira all’amore del genitore, dall’altro lato si oppone e si ribella contro le restrizioni impostegli dall’autorità. Il bambino sente l’autorità come una forza ostile, un nemico che lo rinchiude in una prigione in cui si sente frustrato. Spesso egli ha un unico desiderio, l’impazienza di divenire adulto affinché queste mura restrittive cessino di esistere, come erroneamente crede. Ma quando il bambino cresce, l’autorità cambia: invece di genitori e insegnanti, questa è ora rappresentata dalla società, dal governo, dalle istituzioni che fanno applicare la legge, dal datore di lavoro, o da altre persone potenti da cui in qualche modo dipende.

  9. Allora vi trascinate inconsciamente i vostri vecchi sentimenti dall’infanzia, e l’autorità vi limita anche adesso che siete adulti. E gli stessi conflitti riemergono in modi differenti: da bambini eravate combattuti tra il desiderio di essere amati e accettati, quindi ribellarvi all’autorità vi era impossibile – o almeno così credevate. Da adulti soffrite ancora dello stesso conflitto: da un lato, vi ribellate apertamente contro le restrizioni, dall’altro temete lo stigma di venire rifiutati, disprezzati e di non appartenere a un gruppo.

  10. Questo conflitto può essere risolto solo se le emozioni inconsce a questo riguardo, vengono riconosciute e tradotte in parole e pensieri chiari e concisi. Ci vorrà tempo, ma si può fare. Le soluzioni normalmente ricercate dall’inconscio sono spesso fallaci. Vi aiuterò e vi darò delle indicazioni per riconoscere il vostro modo particolare di reagire all’autorità.

  11. Parlando in generale, voi reagite all’autorità in uno o due modi diversi, e tutti gli esseri umani lo fanno. Ci sono due categorie di base, con molti sottogruppi – e spesso questi due gruppi interagiscono e sono presenti entrambi all’interno della stessa persona. A volte può prevalere una reazione, altre volte l’estremo opposto, o una sua variante. È importante allora scoprire quando è più forte una reazione e quando invece l’altra, e perché. Potreste e dovreste ricollegare tutta la faccenda alle emozioni e alle reazioni dell’infanzia rispetto al vostro ambiente primario. Solo allora potete trovare la ripetizione di uno schema di comportamento e di reazione, e solo allora sarete in grado di capire le vostre reazioni attuali sotto quella luce.

  12. Per il momento esaminiamo separatamente queste due categorie di base. Questo è il modo più facile, ma vi prego di tenere conto che solo in rari casi troverete la forte predominanza di una tendenza in una sola persona. Vi è sempre una mescolanza.

  13. Innanzitutto guardiamo a coloro che apertamente si ribellano e si rivoltano all’autorità. Essi la sentono come un nemico perché molti loro desideri che non erano né cattivi né dannosi, sia da bambini che dopo, furono negati da una qualche autorità. Loro sanno e ritengono che non vi sia nulla di sbagliato in ciò che desiderano. Tuttavia l’autorità li ostacola, e loro la avvertono non solo come ingiusta, ma spesso pericolosa, di vedute ristrette e non costruttiva.

  14. Ora, se la persona è di natura estroversa ed espansiva, associata ad un certo coraggio, la ribellione si esprimerà con un’aperta lotta e resistenza. Questo può presentarsi nella sua forma più lieve negli atteggiamenti privati e personali, per ricoprire tutta l’intera scala fino ad arrivare alla palese ribellione sociale, tramite l’adesione a partiti di minoranza, ai gruppi anarchici o a gruppi criminali. Il più evidente esempio di questo atteggiamento si ritroverà in chi commette atti antisociali; mentre la forma più lieve può addirittura passare inosservata. Ciononostante, nell’inconscio esistono gli stessi sentimenti di ribellione in forme più sottili. Queste [forme sottili] danno nella vita dell’individuo risultati concreti come le reazioni esteriori di ribellione.

  15. All’altra categoria appartengono coloro che ad un certo punto hanno cambiato atteggiamento, pensando inconsciamente, “Se mi alleo con l’autorità, per quanto la disprezzi, almeno sono al sicuro.” La fiducia in questa apparente sicurezza spinge la persona a diventare in casi estremi un rigoroso sostenitore dell’autorità costituita – non sempre in modo aperto, ma anche in modi più sottili. Il difensore della legge, allo scopo di salvaguardare la sua posizione e nascondere la sua ribellione – che in fondo è molto simile a quella del trasgressore – si oppone con forza a quest’ultimo. Più teme questa sua celata tendenza a ribellarsi contro la legge e l’autorità, più troverà necessario diventare molto severo con il trasgressore, nel quale intravede un lato di sé che non vuole esporre. Fu proprio questa esposizione dei veri sentimenti ad apparirgli tanto rischiosa e pericolosa, da spingerlo a passare al “campo nemico”. La paura di esporsi lo rende doppiamente ‘buono.’ Ora, non interpretate la parola ‘buono’ in senso letterale. Mettetela tra virgolette. Ciò non vuol dire che il difensore della legge non possa anche essere realmente una brava persona – così come lo può essere anche chi tende ad una celata ribellione. Entrambi reagiscono in modo immaturo e ignorante. Le motivazioni interiori del difensore della legge hanno origine nella debolezza e nella paura; e un’azione o un’attitudine che deriva dalla debolezza e dalla paura non possono mai produrre risultati positivi. Il fatto che questo atteggiamento sia stato adottato senza saperlo, non cambia il risultato. Per avere un effetto positivo, la scelta deve essere libera, forte e indipendente.

  16. Come ho detto spesso, l’inconscio di un individuo influenza l’inconscio degli altri individui in modo estremamente più grande di quanto non facciano atteggiamenti, azioni e motivi di cui si è consapevoli. In altre parole, se siete indotti a certi atteggiamenti dalle vostre paure non riconosciute, gli effetti sugli altri saranno infinitamente più grandi di quando si compie la stessa azione e si hanno gli stessi motivi e atteggiamenti, ma consapevoli delle proprie tendenze e correnti interiori. Così il difensore della legge, motivato dalle false misure protettive che ha scelto, ha un effetto particolarmente negativo sul trasgressore. Quest’ultimo si sentirebbe in modo molto diverso e molto meno ribelle se incontrasse un sostenitore della legge mosso da motivazioni sane, coscienti e mature, basate sulla forza e non sulla debolezza. Vi prego, amici miei, di non prendere la parola “difensore della legge” e “trasgressore” solo in senso letterale ed esteriore, riferendovi alle vostre leggi sociali. Pensatele anche nel loro significato psicologico, cioè nel senso in cui parlo.

  17. Quanto più l’atteggiamento del sostenitore della legge contiene forze e reazioni nascoste – anche se egli a livello conscio può essere in buona fede – tanto più negativo sarà l’effetto sul trasgressore. La vera legge, la legge divina, è diversa dall’atteggiamento debole e spesso doppiamente intollerante del difensore della legge che ha scelto questa posizione per paura e allo scopo di liberarsi dagli svantaggi che la sua ribellione può avergli causato.

  18. Esistono molte sfumature e variazioni in entrambe le opposte tipologie. La tendenza a violare la legge deve combinarsi con una corrente di coraggio; altrimenti, se alle varie circostanze vi si uniscono certi altri tratti del carattere, la ribellione sarà ridotta a livello di tiepida sfida. Per quanto concerne il difensore della legge, che manca del coraggio per manifestare i suoi veri sentimenti, le qualità predominanti e i difetti sono differenti. Per esempio, si può riscontrare una forte predilezione per l’ordine e l’organizzazione combinata con un desiderio di pace piuttosto che di lotta, assieme a molte altre tendenze che tutte assieme determineranno l’atteggiamento finale di questa persona, per quanto riguarda questo aspetto.

  19. Spero che nessuno di voi mi fraintenda, e concluda che la posizione del trasgressore sia quella migliore, semplicemente perché l’estremo opposto è altrettanto imperfetto. Questi malintesi si verificano molto spesso nel vostro mondo e sono responsabili di molte visioni, filosofie e insegnamenti sbagliati. Ogni qualvolta l’umanità scopre che un atteggiamento o una opinione è sbagliata, si butta all’atteggiamento opposto, che è altrettanto sbagliato.

  20. Questi due estremi opposti mettono in moto un circolo vizioso: più c’è ribellione da parte del trasgressore, più il difensore della legge diventa severo e intollerante per proteggersi dalla paura e dalla ribellione che gli sono proprie. Come risultato, la ribellione e la resistenza del trasgressore si fanno ancora più forti. Egli è inconsapevole del fatto che la sua resistenza non è più volta contro la legge in quanto tale, o contro l’autorità in senso vero e proprio, bensì contro la nota falsa dell’altrettanto inconsapevole difensore della legge.

  21. Questo è un argomento molto difficile perché è di natura molto sottile. Ognuno di voi può scoprire abbastanza facilmente a quale di queste due categorie di base appartiene prevalentemente, in quale aspetto della vita si manifesta in modo maggiore l’una o l’altra tendenza. Se esaminate la vostra vita e le vostre reazioni interiori sotto questo aspetto, non sarà difficile scoprirlo. Una volta che vi siete dati la risposta, potrete fare un altro passo e riflettere su quale sia il rimedio. Inoltre, considerate l’effetto che il vostro atteggiamento ha avuto finora sulla vostra vita, sui vostri conflitti, sul vostro ambiente, inclusi alcuni dei vostri cari.

  22. Se scoprite di essere più il tipo che si oppone e si ribella all’autorità, allora dovreste riflettere per farvene un’idea corretta. Fate uno sforzo per prendere coscienza della differenza che intercorre tra la vera autorità nel senso divino e l’imperfetta autorità umana che avete spesso incontrato nella vostra vita – dal momento che l’umanità è imperfetta. Inconsciamente avete l’impressione che l’autorità sia solo quella del tipo sbagliato. Una volta che siete in grado di differenziare e riconoscere i due tipi – anche se solo raramente o forse mai avrete incontrato quello giusto – la vostra resistenza contro l’autorità diminuirà automaticamente. E una volta fatta questa distinzione, non vi preoccuperete più tanto dell’esistenza del debole e distorto fratello della vera autorità e della vera legge, che [in definitiva] rappresenta la vostra protezione come quella di chiunque altro. Non sentirete più che tale autorità è una forza nemica.

  23. Sapere tutto questo vi aiuterà ad avere in voi un’idea appropriata – e questo vi renderà capaci di percepire il tipo sbagliato di autorità senza preoccuparvene, perché ora ne comprendete le motivazioni e sarete in grado di mostrare comprensione. Riconoscerete che anche nel “nemico” prevalgono correnti simili alle vostre – solo che si manifestano in maniera diversa. Questo processo significa l’innalzamento della vostra coscienza. A quel punto riconoscerete anche la necessità della legge e dell’ordine, e dunque anche la necessità dell’autorità, il cui compito è appunto quello di mantenere la legge e l’ordine. Il fatto che sulla Terra la manifestazione del principio ideale non possa esistere non vi getterà più nella confusione. L’autorità ideale, saggia, giusta e comprensiva rimarrà sempre un obiettivo da raggiungere. Comprenderete che anche la forma imperfetta di autorità, per come si manifesta sulla Terra, è necessaria. In breve, la vostra ribellione diminuirà nella misura in cui comprenderete perché nel passato avete reagito in modo così avverso a certe sottili manifestazioni del tipo sbagliato di autorità.

  24. Inoltre, diventerete sempre più consapevoli del significato di autorità divina che si manifesta anche in alcuni esseri umani che hanno raggiunto a questo riguardo un certo grado di sviluppo. Allora imparerete a non reagire automaticamente contro chiunque o qualsiasi cosa solo perché vi sembra che rappresenti l’autorità. Non focalizzando l’attenzione su questo problema nel suo complesso, anche se vi capitasse di incontrare il giusto esempio di autorità, non sareste nella posizione di sentire e percepire la differenza perché la vostra intuizione sarebbe indebolita dalla reazione rigida e cieca e dalla ribellione. Affrontandola invece in questo modo, potreste scoprire che forse, in qualche occasione della vita, avete incontrato qualcuno molto buono, molto saggio e gentile, anche se non perfetto sotto ogni punto di vista, che rappresentava un’autorità – sia pure non necessariamente in un campo particolare, perché non è affatto ciò che intendo – ma comunque una persona dotata di un’autorità naturale. Se in retrospettiva ripensate a ciò che quella persona emanava, vi renderete conto che il suo atteggiamento era diverso da coloro che sostengono la legge motivati dalla debolezza e dalla paura.

  25. Come ho detto prima, quando il circolo vizioso continua ad agire in una persona spiritualmente non evoluta, può portare ad atti criminali – che ovviamente vanno fermati. Quanti criminali commettono un delitto non tanto per l’atto in sé né per i “vantaggi” che questo può portare. La profonda radice sottostante è l’opposto della reale o immaginaria affettata “virtuosità” del sostenitore della legge. Quando si è tanto profondamente coinvolti in quel circolo vizioso, non si è più in grado di riconoscere il vero e giusto tipo di autorità, anche trovandolo sul proprio cammino. Le persone allora reagiscono ciecamente, senza discriminare interiormente, perché non hanno idea che possa esistere una differenza. Ecco perché è tanto importante avere la giusta idea di autorità.

  26. Una volta ben compreso che esistono due tipi distinti di autorità – quella ipocrita e quella più elevata che è con voi – riuscirete a smettere di generalizzare, reagendo sempre e meccanicamente contro ogni genere di autorità. Questo intelligente modo di ragionare, fra l’altro, rafforza in modo molto sottile la vostra capacità di giudizio – non intellettuale ma intuitivo.

  27. Ora, per quanto riguarda l’altra categoria, se scoprite di avere maggior tendenza a stare dalla parte del sostenitore della legge, il mio consiglio è questo, amici: ripensate alla vostra infanzia e ritrovate il periodo in cui vi ribellavate. Se vi metterete alla ricerca con questo intento, prima o poi scoprirete e ricorderete realmente – sia pure solo come una vaga sensazione – ma ricorderete comunque quando decideste di cambiare direzione e mettervi dalla parte di quella che vi appariva come il potere più forte, la vera autorità come la percepivate a quel tempo. In quella decisione interiore vi erano senz’altro motivi buoni e validi, ma alcuni erano anche deboli; e ora è vostro compito scovare questi ultimi e diventarne consapevoli. Quando arriverete a questo punto, avrete fatto un grande progresso sulla strada dell’auto-comprensione, sulla strada della realizzazione di voi stessi.

  28. Poi, indagando ulteriormente, comprenderete anche la reazione degli altri nei vostri confronti. La severità intransigente che a volte vi prende – del tutto inconsapevole e nascosta – verso un fratello o una sorella schierati completamente al lato opposto, si allenterà. La vostra reazione cambierà nella misura in cui vi renderete conto della debolezza e della paura della vostra tendenza a sostenere la legge. Trasformerete così un atto di debolezza in uno di forza. Naturalmente rimarrete dalla parte della legge, come è giusto che sia – tanto la legge esteriore quanto quella interiore – ma con un atteggiamento diverso, un diverso sapore, una diversa motivazione. Quella è la cosa importante.

  29. Vi renderete conto che proprio perché siete dalla parte dell’autorità, dalla parte della legge, sarete doppiamente responsabili dell’obbligo di non rifiutare chi si oppone ad essa, cercando invece di tirare fuori gli altri dai loro errori con la vostra comprensione. Potete riuscirci solo dopo aver innanzitutto compreso voi stessi, simpatizzando poi con i fuorilegge – il che non significa essere a favore della ribellione né delle azioni che ne derivano.

  30. Secondo voi, perché l’uomo Gesù attirò su di sé tanto biasimo? L’autorità umana lo criticava perché si accompagnava alla gente modesta, ai criminali comuni e alle prostitute. E tutte quelle persone ordinarie sentivano che lui le accettava. Non si rivoltarono contro Gesù, perché percepivano non solo la sua reale bontà, ma anche la comprensione delle ragioni che le avevano portate a essere ciò che erano. Sentivano che lui non le giudicava, che si accompagnava a loro nonostante si trovasse ovviamente all’estremo opposto rispetto alle loro azioni e ai loro atteggiamenti sbagliati. Poteva addirittura scherzare con loro, ironizzando su quel genere errato e pomposo di autorità che va tanto fiera delle sue leggi e delle sue norme. Quello di Gesù è il tipo di autorità che dovreste sforzarvi di emulare, amici miei. Frequentate la persona che si ribella in modo talmente sottile da riuscire a stento ad accorgervene –come anche voi, altrettanto sottilmente e inconsciamente, reagivate in modo sbagliato – cosa di cui anche gli altri si rendevano conto solo vagamente. Comprendete gli atteggiamenti dell’altro, comprendendo i vostri; rideteci assieme, costruite delle basi comuni. Non ergetevi a giudici, nonostante possa accadervi involontariamente. Questo è un equilibrio molto, molto sottile, amici miei, che va trovato e messo in pratica nella parte più profonda della vostra anima.

  31. Questo non significa che chi viola la legge debba restare impunito. Non è questo il punto. Quando si diventa pericolosi per il benessere del prossimo, una lezione è necessaria. Ma se ciò accade, è dovuto in parte al fatto che il tipo errato di autorità ha prevalso troppo a lungo, trascinando i fuorilegge sempre più a fondo nell’ignoranza e nell’oscurità, invece di aiutarli a risollevarsi. Vedete, miei cari, tutte le miserie di questa Terra, i problemi tangibili come la criminalità, la guerra, le ingiustizie di ogni genere, le malattie e altri gravi problemi, sono il risultato di errori di lunga data. Quando a noi spiriti viene chiesto quale sia il rimedio per questa o quella situazione – sia essa generica o personale – la risposta non può essere data tanto facilmente, perché bisogna ripercorrere una serie di reazioni a catena, spesso spiacevoli, fino ad arrivare alle radici del problema. Tutti i problemi gravi sono dovuti ad un impetuoso circolo vizioso che va definito e compreso per poter individuare quelle radici. Bisogna assolutamente intervenire sull’ultimo anello dell’intera reazione a catena – quello che si manifesta all’esterno, mentre gli altri restano nascosti alla vista. Ma sarà sempre un’operazione dolorosa, particolarmente se non si è andati davvero alla ricerca delle radici interiori, limitandosi per necessità, a ricorrere a rimedi esterni. Così, ad esempio, la guerra è certamente un evento tragico, ma in certe situazioni è l’estrema risorsa, addirittura necessaria poiché l’umanità ha trascurato di ricercare le radici profonde dei problemi.

  32. Ed è così per qualsiasi altra cosa. Bisogna prevenire i criminali comuni dal reiterare le loro azioni delittuose, attraverso delle istituzioni che applicano la legge, che sono per forza, esse stesse imperfette. Anche qui la soluzione va trovata in anticipo, in modo da poter evitare la drastica conclusione finale della reazione a catena. In tutti questi circoli viziosi sono coinvolti tutti, non solo chi non rispetta la legge, non solo l’apparente trasgressore. Per costruire un mondo in cui i circoli viziosi possano essere prevenuti o interrotti prima di arrivare alle estreme e deleterie manifestazioni esteriori, potete fornire voi stessi la pietra angolare, esaminando le vostre reazioni e comprendendo in che modo avete contribuito o state tuttora contribuendo a mettere in moto una valanga con le vostre inconsce reazioni emotive. In questo modo, voi e molti altri, potete contribuire alla prevenzione dell’intera reazione a catena.

  33. Ciò che ho detto adesso è molto più importante e significativo di quanto possa apparirvi di primo acchito. So che non è solo estremamente difficile comprimere questi sottilissimi concetti nei limiti del linguaggio umano, ma anche che da parte vostra saranno necessari parecchio sforzo e ricerca, per incominciare a comprenderne il significato interiore e profondo e notare l’effetto allargato dell’intera questione.

  34. Ci sono domande in relazione a quest’argomento?

  35. DOMANDA: La vera autorità non è, in ultima analisi, colui al quale Dio parla?

  36. RISPOSTA: Naturalmente, non c’è bisogno di dirlo. Dio è la sola autorità. Ma non è questo il punto focale della lezione. Nessuno di voi è evoluto ad un livello tale che Dio possa manifestarsi in lui continuamente. Occasionalmente capita a tutti voi, ma solo là dove siete flessibili e senza blocchi, altrimenti la voce di Dio non può penetrare attraverso il vostro labirinto interiore. Ci sono troppi strati di imperfezione, di paura, di insicurezza, di volontà egoica perché Dio possa manifestarsi costantemente. Inoltre, nella lezione di stasera non ho trattato dell’accettazione dell’autorità di Dio contrapposta all’autorità umana. La questione è scoprire quale sia il vostro atteggiamento verso l’autorità in sé. Le vostre reazioni infantili tratteggiano tuttora le vostre reazioni senza che ve ne rendiate conto, indipendentemente da quanto vi sforziate di capire quale sia la volontà di Dio. Possono persino aver influenzato il vostro atteggiamento verso Dio, senza che ve ne siate resi minimamente conto. Questo messaggio non ha a che fare con la questione del chiedere consigli e opinioni ad altra gente. Quello è un altro argomento, indirettamente correlato al tema discusso stasera; ma è semplicemente un dettaglio della questione e dell’atteggiamento di base. Il primo passo è considerare l’atteggiamento di una persona verso il concetto di autorità come tale, in qualunque forma si possa presentare. Capite quello che intendo? [Sì]

  37. DOMANDA: Posso chiedere se vale sempre per chiunque il fatto che una delle due tendenze sia predominante?

  38. RISPOSTA: No. Ho detto che in certi casi ci può essere un cinquanta e cinquanta, più o meno. Nella maggior parte dei casi una prevale leggermente; in certi casi una è decisamente predominante, ma in molti casi c’è una mescolanza di tendenze. Allora sarà molto utile e interessante scoprire quando, in quali occasioni, in quali circostanze e situazioni o con quali tipi di persone è prevalente l’una o l’altra tendenza. Questo fornirà anche degli spunti della massima importanza per la vostra ricerca interiore. Si potranno distinguere dei modelli di comportamento.

  39. DOMANDA: C’è un modo particolare per rettificare o bilanciare gli estremi?

  40. RISPOSTA: Ebbene, ho già dato alcune indicazioni in questo senso. Il primo passo è scoprire a quale tipo appartiene la persona e – se a entrambi – quale aspetto predomina e perché. Osservare e riconoscere le vostre reazioni quotidiane richiederà un certo tempo, come pure il ritornare indietro alla vostra infanzia, ma una volta fatta l’abitudine a questa pratica potrete passare al punto successivo, che consiste nel chiarire i vostri pensieri. La procedura è sempre la stessa: incominciate riconoscendo tutte le occasioni in cui reagite in modo sbagliato sotto il profilo emotivo. Tutte le conclusioni legate alle immagini, per esempio, ne fanno parte. Nelle vostre auto-osservazioni quotidiane, rendetevi conto che non potete modificare una reazione emotiva semplicemente perché ne avete appena scoperto la premessa sbagliata. Le emozioni non si possono controllare in quel modo, l’ho ripetuto spesso. Ma le potete modificare grazie ad un’osservazione costante, confrontando le reazioni erronee con quelle corrette che devono formarsi nella mente, meditando su di esse nel modo che vi ho insegnato in questa lezione. Potete espandere la vostra meditazione e pregare con le vostre parole, chiedendo a Dio di aiutarvi a trovare i giusti concetti, anche se all’inizio sarà solo a livello intellettuale. Se a quel punto confronterete le vostre reazioni sbagliate con l’idea che avete di quelle giuste, senza convincervi “di aver già integrato questa idea a livello emotivo” – notando come le vostre emozioni stiano ancora deviando rispetto ad essa, allora questo procedimento muterà gradualmente le vostre emozioni. In questo modo, lentamente correggerete le emozioni sbagliate. Tramite questo processo di sviluppo e purificazione porterete le reazioni emotive dal canale sbagliato a quello giusto. [Grazie]

  41. DOMANDA: Non è forse la volontà egoica la principale corrente nascosta dell’avversario della legge e la paura nel caso del suo sostenitore?

  42. RISPOSTA: Sì, questo è certamente vero. Questi sono i fattori predominanti in entrambi i casi; e anche l’orgoglio gioca un ruolo in entrambi gli esempi, seppure usato in modi diversi.

  43. Ora mi ritirerò nuovamente nel mio mondo, miei cari, ma vi lascerò con una potente benedizione, con una luce celestiale che brilla su ciascuno di voi. Non disperate nei momenti di scoraggiamento e di tristezza, non ce n’è motivo. Perché la vita è eterna, e voi state costruendo la vostra eterna dimora in questa vostra esistenza, sul sentiero che state intraprendendo con tanto coraggio. In quella casa sarete in grado di vivere in eterna felicità, senza alcun dolore, senza tristezza, né morte, per sempre! Quindi andate in pace, miei cari, siate benedetti nel corpo, nell’anima e nello spirito. Siate in Dio!

Testo originale: Pathwork Guide Lecture No. 46 - Authority
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