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Lez. 241 - Dinamica del movimento e resistenza alla sua natura

Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
5 maggio 1976

Traduzione in italiano di Daniele Buratti
Revisione non ancora effettuata
Edizione Ottobre 2017

  1. Amici diletti, sia benedetto ognuno di voi. Permettete all’amore e alla verità che stanno sgorgando di diffondersi in tutto il vostro essere. Prima di parlare dell’argomento di questa lezione vorrei darvi un quadro, un’idea di dove e come queste lezioni giungono a voi.

  2. Nel nostro mondo di spirito e di verità esistono delle alte entità, dei punti chiave molto specifici con il compito di collegarsi con il mondo tridimensionale, ove possibile. Queste connessioni, come ho più volte indicato, avvengono per opera di molte entità con talenti e specializzazioni molto diverse. I punti nucleari della nostra sfera di coscienza sono in costante comunicazione – diretta o indiretta - con i vari percorsi personali, le guide e i guardiani, ossia le entità che vi sono più vicine e che stanno attorno a voi. Prendiamo anche in esame le esigenze complessive, le fasi su cui lavorare, di tutto il Sentiero. Tutti i vostri percorsi individuali creano un’unica entità, una “wholeness”. Ecco perché una lezione può dare risposte a molti. Molte persone con esigenze e problematiche diverse, che hanno iniziato questo lavoro in tempi diversi e che si trovano in fasi diverse, possono tutte ricevere adesso ciò che serve loro. Dal punto di vista umano sembra impossibile, ma non dal nostro. Tuttavia, per poter trovare questo punto comune utile a tutti, occorre prima svolgere una gran quantità di lavoro nel nostro mondo.

  3. Tutti voi siete uniti da una specifica relazione. Per quanto possiate essere diversi avete una cosa in comune, e questa è la cosa più importante di tutte: il vostro impegno a crescere, cambiare, muovervi, spostarvi ed espandervi, al punto da investire tutto il vostro essere e pagarne l’intero prezzo. Il fatto che questo impegno esiste già ha origine da un certo livello di sviluppo che avete tutti in comune, a prescindere da quanto possa essere diversa la manifestazione esteriore.

  4. Ecco perché ogni lezione soddisfa il bisogno di tutti voi, anche se per alcuni l’argomento non sarà prioritario per almeno un altro anno o due. Ad ogni modo la lezione avrà una risonanza in chi è veramente aperto. Sarà esattamente la risposta di cui avrete bisogno per mettere insieme tutti i tasselli. Dunque prendete atto, amici miei, che l’argomento è sempre scelto e preparato con cura. La preparazione non è semplice, perché l’argomento deve essere ridotto in termini umani, in concetti, terminologia e linguaggio umani. Questo non è un compito facile. Abbiamo degli esperti. Sì, questo può sembrare strano ma non lo è, perché tutto ciò che esiste sulla vostra sfera terrestre non è che una piccolissima rappresentazione di ciò che esiste nel nostro mondo.

  5. Il tema della lezione odierna, come ho già annunciato, è la dinamica del movimento, la natura del movimento, e la natura della resistenza al movimento. Tutti voi avete notato nel vostro percorso, ciascuno a modo suo, che assieme alla sollecitazione al risveglio sempre più pressante per cambiare, crescere ed espandervi, c’è un altro aspetto in voi: è la resistenza al movimento. Ve ne siete accorti spesso. Avete identificato molte idee erronee, a livello personale e generale, che creano questa resistenza al movimento.

  6. Prima consentitemi di parlare della natura del movimento in termini cosmici. Ho detto prima che tutto ciò che è vivo si muove. Lo potete vedere proprio nella vostra sfera. Vedete come tutto ciò che è vivo è in movimento. Anche se è fermo, è in movimento. Il respiro è movimento, il sangue è in movimento, il battito cardiaco è un movimento continuo. Ma quando il corpo muore, il movimento non c’è più. Lo spirito, che è vivo, esce dall’involucro.

  7. Un oggetto inanimato è immobile. Poiché non vi è nulla nell’universo che non contenga vita, anche gli oggetti "morti", come appaiono a voi, contengono movimento, solo che a questo livello di consapevolezza il movimento ha una vibrazione diversa. La frequenza della funzione vibratoria è talmente rallentata che il movimento è impercettibile dal vostro punto di vista. Guardare l’universo in termini di gradazioni di vitalità ci porta all’ovvia conclusione che più vitalità esiste, più ci deve essere movimento. Il movimento può essere sottile, può avvenire su un piano interiore, non essere osservabile dall’esterno, eppure può ancora essere molto forte, vivo e vigoroso. Non parlo del movimento insito negli oggetti inanimati. Parlo dell’organismo che è vivo dal vostro punto di vista. Un albero è immobile, il suo movimento è impercettibile quando lo si osserva. Tuttavia il suo movimento interno è intenso.

  8. Un essere umano in uno stato di movimento potrebbe non sempre muoversi esteriormente. Ma anche in periodi di riposo esteriore e di quiete, si avverte il movimento nella gioia, nella vitalità, nella capacità di cambiare, nella flessibilità, e nella natura sempre pulsante di tutto l’organismo. Oppure ci può essere movimento esteriore e “torpore” interiore, o semi-torpore. C’è movimento a tutti i livelli, e alcuni livelli possono godere di uno stato di movimento salutare, mentre altri ne sono carenti. In tal caso può verificarsi una sovra compensazione nel livello in cui il movimento non viene ostacolato.

  9. Il movimento è un’espressione innata della vita. Guardiamo al movimento in termini di evoluzione, di sviluppo nella vita dell’individuo. In un’altra lezione, in un diverso contesto, ho assimilato simbolicamente la vita di una persona a un viaggio in treno. Per questo motivo spesso le persone sognano di viaggiare in treno, di perdere il treno e così via. Il sogno riguarda quasi sempre un particolare atteggiamento nei confronti del proprio cammino. Se vi muovete secondo il ritmo innato della vostra natura e del vostro piano ci sarà armonia, e il treno - il treno dei vostri pensieri, del sistema energetico, di tutto il vostro essere e orientamento – continuerà la sua corsa attraversando fasi in continuo cambiamento. Quando il processo è armonico, ogni spazio psichico raggiunto dal vostro treno interiore è un’espansione, un’espressione più profonda e più ampia della vita divina, e quindi di gioia, soddisfazione, libertà e felicità.

  10. Vi ho anche incoraggiato a immaginare di espandere il vostro spazio, trascendendo l’angusto cerchio di cui alcuni di voi si accontentano, o in cui si ritengono al sicuro, anche se avvertono un senso di ristagno. Sentite che state perdendo il potenziale per realizzare una maggiore vita divina, esprimendo voi stessi, essendo creativi, facendo emergere ciò che è innato in voi. Per questo ci vuole il coraggio di andare avanti in quello che all’inizio sembra essere uno spazio sconosciuto. Mentre il vostro treno terrestre si sposta da un paese all’altro - verso ambienti poco familiari - potreste avvertire un’ansia momentanea. Ma più vi sentirete bene, più vi fiderete e più gioiosa sarà l’aspettativa e la fiducia in voi stessi di rendere familiare questo nuovo ambiente. Appena vi sarete abituati e vi sentirete a vostro agio nel nuovo ambiente, la vostra sicurezza si espanderà in una sfera più grande di auto-espressione. Avrete reso vostra un’altra parte del suolo straniero; vedrete di più, capirete di più. Adesso abitate in uno spazio più ampio di quello che avevate sulla vostra terra. Avete creato più spazio per voi.

  11. Per la vostra vita interiore questo è ancora più importante, più dinamico ed essenziale del vostro viaggio esteriore. Il vostro progetto di vita è l’espansione interiore e il movimento verso un aprirsi sempre più ampio. È ciò che dovrebbe fare ogni essere umano. I viaggi esteriori sono semplicemente rappresentazioni simboliche e messaggi da applicare alla vita interiore. Solo quando avrete familiarità con un nuovo spazio psichico - nuovi stati di coscienza, nuove modalità di reagire a nuovi approcci alla vita e al sé – potrete giungere alle ricchezze lì contenute. Questo è il movimento di tutta la vita.

  12. In termini strettamente umani, a livello fisico potete osservarlo chiaramente nei cicli vitali di un’entità umana. Il bambino ha, ovviamente, limitate capacità di movimento e quindi è confinato e dipendente. Le sue esperienze sono estremamente limitate. Crescendo muoverà i primi passi nel mondo esterno. Imparerà a reggersi in piedi, a camminare, le sue mani cominceranno ad afferrare. Con la crescita avrà a disposizione nuovi spazi, e farà uso dei suoi poteri per conquistarli. La piccola entità adesso ha scoperto una nuova parte del mondo e l’ha resa propria. Continuando a crescere, il bambino acquisirà altre capacità che gli permetteranno di accedere a nuove esperienze. E di pari passo con la sua crescita diventerà sempre più indipendente. Il bambino acquisisce maggiore esperienza e dunque maggiore realizzazione di sé.

  13. Una persona pienamente adulta ha conseguito una libertà e una gamma di esperienze che nessun bambino potrebbe mai avere. Questo è un fenomeno normalissimo al livello fisico della vita. Eppure si nega ovunque che la realtà interiore possa seguire identiche regole e leggi. Se si violano queste ultime perché l’entità, senza accorgersene, ha arrestato il movimento, si crea un danno. L’entità è costretta dalla personalità ignorante a rimanere in uno spazio ristretto che non dovrebbe più occupare, uno spazio che ha letteralmente superato, come se voi doveste imporre a un adulto le condizioni di un bambino. La cosa sarebbe per lo meno incongrua, perversa e limitante. Ma questo è ciò che involontariamente fa l’umanità. Molto spesso si blocca il movimento interno, creando un senso di futilità e la paura di lasciarsi sfuggire la vita.

  14. Quando la visione new-age si diffonderà e metterà radici nel vostro mondo, tutti questi saranno argomenti molto importanti. Gli esseri umani cresceranno e comprenderanno questi processi e diventeranno consapevoli della necessità di espandersi. Essi incoraggeranno il movimento interiore, riconosceranno la propria resistenza e ne comprenderanno la natura, e sapranno come superarla. Appena si prende atto della propria resistenza, la personalità cosciente ha sempre la possibilità e la scelta di superarla.

  15. Se vi limitate a vivere in uno stato che avete superato e restate statici, la sensazione di rinuncia produrrà una paura della morte. È una paura molto familiare. Tuttavia nessuna persona che viva una vita piena e totale secondo le sue potenzialità temerà la morte.

  16. C’è un’errata convinzione che contribuisce alla resistenza al movimento. Dato che nella vostra vita movimento è anche il tempo che passa, il movimento vi avvicina alla fine della vita fisica. Voi resistete al movimento con l’idea irrazionale che in quel modo fermate il tempo e impedite la morte. Eppure non temereste la morte se vi muoveste e viveste pienamente. Ecco dunque il circolo vizioso: poiché temete il movimento e lo fermate, vi fate sfuggire la vita. Una vocina dentro di voi vi dice: “Quando arriverà il tuo tempo e lascerai il corpo, non avrai fatto quello che avresti potuto e quello che potresti fare adesso per realizzare te stesso e la tua vita”. Il messaggio incompreso e male interpretato di questo senso di futilità crea, a livello conscio, la paura della morte. Il significato irrazionale della paura sarebbe il seguente: “Se arresto il movimento, il tempo si fermerà e io rimarrò nella stessa posizione.”

  17. Ma questo è solo un aspetto, e anche molto superficiale, della resistenza al movimento. Ce n’è uno più profondo e importante che ora vi voglio spiegare, amici carissimi. Quando vi muovete, ogni movimento comporta il dover lasciare andare una cosa per arrivare a quella successiva. In altre parole, non potrete muovervi se non rinunciate a qualcosa per ottenere quello che incontrerete nel vostro viaggio in treno. Immaginate un viaggio in treno in cui volete raggiungere un posto dove ancora non siete stati, ma al contempo bloccate il treno per non farglielo raggiungere. Non volete lasciare il posto in cui vi trovate, anche se sapete benissimo che il posto in cui vi porterà il treno è più felice, senza i tanti svantaggi della vostra attuale dimora. Voi vi trovate nell’assurda condizione di aggrapparvi avidamente a ciò che è stato. Vi ostinate a non rinunciare a nulla del vecchio ambiente familiare, eppure tendete disperatamente verso il nuovo posto. Vi abbarbicate alle vecchie strutture lamentandovi di non poter arrivare al nuovo posto. Questa è la posizione assurda in cui si trovano molti di voi. Così create un movimento o un atteggiamento contraddittorio. Da un lato siete impazienti di avanzare. Vi scoraggiate e vi chiedete perché non cresciate più velocemente, perché non riusciate a risolvere i problemi in modo più efficace e completo. Non volete vedere che c’è una forte voce in voi che non vi lascia muovere, perché non volete rinunciare o lasciare andare qualcosa. Potrebbe essere un atteggiamento o una difesa, oppure un modello familiare di comportamento, un modo di reagire, un tratto caratteriale – di qualunque cosa si tratti, essa v’impedisce di raggiungere la nuova libertà e la gioia, la nuova realizzazione che vi sta chiamando.

  18. Questo non-voler-lasciar-andare è di enorme importanza. Esso si applica a molti livelli e a molte espressioni della vostra vita. Qualunque cosa sia - la vostra capacità di amare o di sentire, o un oggetto materiale - pensate sempre che sarete più al sicuro e più ricchi se ve lo tenete per voi. Volete tenervi stretti il tempo, i soldi, i vostri sentimenti, il vostro cuore. Non vi rendete conto che in questo modo impedite quel movimento cui anela un’altra parte di voi; voi lo rendete del tutto impossibile.

  19. Non volete né lasciare andare né rinunciare a trattenere, perché non vi fidate. Amici diletti, sapete già che non potete avere un atteggiamento verso la vita o il prossimo che differisca da quello sui vostri punti d’ombra più profondi e nascosti. Potreste consapevolmente riuscire a negare e ignorare il fatto che tenete per voi e che non volete dare, che siete avari e, almeno in questo senso, privi di amore e di sensibilità. Potreste anche essere delle persone amorevoli e generose in tanti altri ambiti, ma se la parte di voi che non è così non viene riconosciuta, potreste interiormente accusare voi stessi molto più del dovuto, perché trasformate quella parte di voi avara e ingenerosa nella vostra realtà totale.

  20. Dunque siete costretti a non fidarvi dell’universo, assumendo che non ci sia differenza: insensibile, avaro, avido, accaparratore, angusto, ingeneroso, impoveritore. Vi aspettate che esso sia esattamente come voi vi percepite: non accoglienti, privi di amore, di generosità, troppo cauti. L’ombra che proiettate dal vostro atteggiamento d’immobilità, di trattenere, di non dare vi fa temere la vita e ve la mostra simile a voi. Non riuscite a desiderare di muovervi liberi e fiduciosi, spargendo la vostra ricchezza in questa proiezione di universo. Non c’è da stupirsi se volete restare in un posto confinato, ristretto e delimitato in cui vi sentite in trappola e infelici, ma che tuttavia rifiutate di abbandonare.

  21. Il pensiero avido dice: “Se lascio questa cosa, questa condizione, questo tempo, questa esperienza, mi perderò qualcosa d’insostituibile. Non voglio lasciare andare nulla. Voglio tenermi tutto. Voglio sperimentare quello che viene, ma poi non voglio lasciarlo andare. Voglio ricevere amore ma non voglio aprire il mio cuore.” Le vostre mani sono simbolicamente serrate, per così dire. Dunque la prossima esperienza non può venire a voi. Lo stato ampliato di coscienza cui anelate tanto, in cui sperimentare la vita e voi stessi immersi in tanta bellezza, non può arrivare. Potrà farlo solo se avrete la fede, la generosità, il coraggio di lasciare andare, di rinunciare, di aprire le mani interiori e il cuore e la fiducia. Rinunciare è un modo di dare. Si deve lasciar andare quello che c’è per raggiungere un altro luogo.

  22. Visualizzate come ogni stato che vi lasciate dietro conduca a uno migliore. Arriverà un momento nel Sentiero in cui avrete già dissolto un po’del vostro sé inferiore, in cui gran parte di queste energie si saranno trasformate, in cui molti dei vostri problemi si saranno risolti e sarà già iniziato un processo di purificazione attiva. Avrete dunque creato molte più esperienze positive di quante ne abbiate mai avute. Tuttavia non dovete fermarvi né rimanere in questa nuova condizione, anche se migliorata. Ne arriveranno altre di migliori. Per lasciarvi andare a questo movimento dovete meditare, chiedere e sentire dentro di voi in modo attivo. L’intento di lasciar andare perfino questa buona condizione per arrivare a una molto migliore, non deve essere confuso con l’avidità. Io non voglio incoraggiare atteggiamenti avidi e impazienti, ma una profonda conoscenza interiore della natura infinita della vita e dell’infinita espansione, destino di ogni vivente.

  23. Se osservate la vostra visualizzazione negativa – c’è inizialmente solo a livello inconscio e in seguito forse a un livello semi-cosciente - vedrete che la vostra paura di muovervi si traduce così: “Se mi sposto mi capiterà di peggio. Quindi meglio rimanere dove sono.” Confrontatevi con il messaggio che proviene da un angolino del vostro essere nascosto. Sfidatelo e sostituitelo con la verità che, grazie alla vostra dedizione e impegno totali per il vostro cammino e per il movimento del vostro essere più profondo, potete a buon diritto rivendicare l’abbondanza dell’universo. In questo spirito di totale devozione e impegno a darvi interamente alla vita, non troverete poi tanto difficile sentirvi meritevoli e che non potranno che arrivarvi cose migliori. Potete spostarvi con gioia e con fiducia. Dando con il cuore, le mani, la mente e l’essere a tutto ciò che è intorno a voi, saprete che dare è la strada per ricevere. Diventa la stessa cosa. E dato che lasciar andare è dare, il movimento è una parte sostanziale dell’amore e della fiducia. Attenzione che se vi trovate in uno stato d’animo ingeneroso non potrete ricevere nulla, anche se è lì a portata di mano, pronto ad arricchirvi. Non riuscite a percepirlo, o se sì lo fraintendete ed esso vi sfugge, e poi se ne va via. Eppure l’universo è davvero ansioso di arricchirvi, poiché questa è la sua natura.

  24. Tutto quello che esiste - dentro e fuori - è la materia più ricca della vita. Ogni particella contiene infinite possibilità di ricchissime esperienze, di tutto ciò che riuscite a immaginare e molto, molto di più. Anche la vostra immaginazione si deve espandere e crescere durante il viaggio, nel vostro percorso di movimento. Poiché tutto cresce e si muove, deve crescere anche la vostra capacità di visualizzare e di ampliare la vostra personale gamma di autorealizzazione, di felicità e di arricchimento. Se non riuscite a percepire qualcosa come possibile, non lo potrete nemmeno sperimentare. Dovete avere almeno qualche vaga idea di ciò che verrà, e allora sarà ancora meglio e più ricco dell’immaginabile. La vostra immaginazione deve far schiudere i suoi germogli e fiorire, perché possa portare più frutti.

  25. Osservate attentamente, miei carissimi, quelle parti in voi che sono ancora stagnanti, che dicono: “Vorrei andare avanti nel cammino, nel mio sviluppo, ma perché mi sento bloccato?” Questa è la parte in voi che blocca il movimento perché non vuole lasciare andare qualcosa. Volete mantenere lo stato in cui vi trovate, temendo di perdere per sempre i suoi aspetti positivi; ma al contempo volete andare nello stato successivo. Questo è impossibile, amici miei: fisicamente, mentalmente, emotivamente e spiritualmente. È una contraddizione intrinseca. Così come è necessario fidarsi e dare tempo all’intenzionalità positiva di radicarsi e fiorire, dovete pazientare e fidarvi del processo di lasciare andare. Così “il momento di mezzo” - tra il lasciar andare il vecchio e l’aprirsi alla nuova esperienza o stato di coscienza - diventa di per sé un’esperienza gioiosa. Un viaggio può essere molto gioioso lungo tutto il suo percorso. Anche qui, il viaggio in treno può essere un’utile analogia.

  26. Immaginate di salire su un treno. Il treno parte. C’è un periodo intermedio prima di arrivare a destinazione. In questo periodo vi ritrovate in una specie di terra di nessuno. Avete lasciato la località precedente ma non siete ancora arrivati nella nuova. Siete ancora in viaggio. Nel frattempo trovate una dimora temporanea con cui familiarizzate, in cui fate nuove esperienze e vi preparate e fortificate per la prossima destinazione. Ma se non permettete al treno di partire non arriverete mai. E se anche lo faceste partire e foste pieni di apprensione, paura e sfiducia, è probabile che non vi godrete la corsa, né sarete in grado di apprezzare tutte le meravigliose nuove esperienze che vi aspettano. Sareste ostacolati da cecità e paura.

  27. Dovete imparare a fidarvi - a lasciare andare per andare avanti. È un movimento interno che potete osservare in voi stessi. Potete praticarlo nella vostra visualizzazione proprio lì dove trovate più resistenza. Questo è molto importante per voi, amici miei. Se utilizzerete questo messaggio e lo mettete in pratica, sarete facilmente in grado di decidere ogni volta: “Io lascerò andare e avanzerò interiormente nel mio stato di coscienza, nel mio atteggiamento, nel mio approccio alla vita, nel mio sistema di valori, nei miei processi di pensiero, nel sentire con cui rispondo a ciò che sperimento“.

  28. Troverete nel vostro Sentiero, con l’aiuto di un helper, dove far uso di questo nuovo atteggiamento con maggiore urgenza. Individuate le aree specifiche dove far pratica. Mi azzardo a dire che laddove vi sembra più doloroso il problema di un ambito della vita, è proprio lì che non volete muovervi, cioè che non siete disposti a cambiare un atteggiamento o un approccio abituale alla situazione. Ma quando proverete veramente a vedere la situazione in modo diverso, inizieranno ad accadere molte cose. Avrete sbloccato il movimento interiore. All’inizio potreste provare una temporanea agitazione, una reazione all’accumulo di negatività che avete tenuto sempre bloccato. Ma prima o poi arriverà un nuovo stato di ordine che vi porterà l’armonia, la pace, la gioia e la ricchezza che non avete mai creduto possibile – e proprio in quelle aree che vi hanno dato problemi così a lungo.

  29. Praticate il coraggio e la fede per raggiungere un nuovo spazio ed espandere la vostra vita, approfondendo la gamma di esperienze. Ancora più energia e linfa di vita spirituale arricchiranno questo movimento, e lo renderanno un evento perfino più benedetto dei movimenti che avete finora permesso.

  30. Vorrei citare un altro aspetto delle dinamiche del movimento. Quando il movimento organico è appropriato ed è parte dell’organismo in crescita, ma viene negato, spesso si crea uno squilibrio. Il movimento negato cerca uno sbocco e poi si manifesta con una compulsione a muoversi proprio dove non è né appropriato né organico. Ad esempio un individuo conserva rigidamente un atteggiamento obsoleto e difensivo cui non vuole rinunciare, causando dunque un ristagno interiore. Si determina allora un’irrequietezza compulsiva che può manifestarsi come incapacità di fermarsi, di essere totalmente “lì”, di dare seguito a qualcosa, di perseverare. Uno così tende a iniziare molte cose e a non completarle mai, o non riesce a rimanere nello stesso posto. Un’irrequietezza compulsiva lo potrebbe spingere a viaggiare dappertutto, cercando un nuovo luogo “al di fuori”.

  31. Ora, amici miei carissimi, cerchiamo di rilassarci. Lasciate andare, centratevi in voi, entrate nella quiete. Sentite la benedizione potente che è qui. Visualizzate questa forza potente che può aiutare ciascuno di voi nell’impegno preso. Ora pronunciate tutti all’unisono queste parole:

    Mi rimetto alla volontà di Dio.
    Do a Dio il mio cuore e la mia anima.
    Mi merito il meglio della vita.
    Sono al servizio della causa migliore della vita.
    Io sono una manifestazione benedetta di Dio.


  32. [Ognuna di queste frasi è stata ripetuta in coro dai circa 130 presenti. L’energia è stata la più forte mai sperimentata in questi incontri.]

  33. Amici diletti, tutti insieme avete appena rilasciato potenti forze di trasmutazione. Le benedizioni date e create e ricevute permeeranno ancora di più la vostra vita e il vostro compito. Andate in pace.

Testo originale: Pathwork Guide Lecture No. 241 - Dynamics of Movement and Resistance to Its Nature
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